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La Lazio chiede sacrifici ai calciatori

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Titolo in saliscendi. Prima un'impennata del 15% poi chiusura a quota 0,703

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In Borsa, il titolo, dopo una partenza sprint, a fine seduta, si rimangia gran parte dei guadagni. L'impennata era stata notevole, quasi del 15% salendo fino ad un top giornaliero di 0,789 euro. Alla fine il prezzo di chiusura è stato fissato a 0,703. Ma il dato più interessante della giornata borsistica della Lazio sono stati i forti i volumi che hanno visto passare di mano oltre 4 milioni di pezzi contro 1,4 milioni di media giornaliera nell'ultimo mese e 3,3 milioni totali della vigilia. Questo sta probabilmente a significare che, dopo il via libera all'aumento di capitale, il titolo attira sempre più gli interessi degli investitori. Ieri è stato anche il giorno della presentazione alla Consob del prospetto informativo che, per legge, deve motivare il perchè si chiede e quali sono gli obiettivi dell'aumento di capitale. Tra le cause che hanno portato la SS Lazio spa sull'orlo del fallimento, in testa ci sono gli effetti della crisi del gruppo Cagnotti e di Cirio in particolare. Ma c'è anche la congiuntura sfavorevole del settore calcio e i mancati risultati sportivi della squadra come la non partecipazione alla Champions League nell'ultima stagione. Premesso che per tutta la durata del piano, fino al 2005, i conti della società saranno sicuramente in rosso, un capitolo importante e di per sé innovativo viene dedicato all'accordo economico già sottoscritto con un buon numero di calciatori della rosa che preveda da parte di quest'ultimi alcuni significativi sacrifici. Il Prospetto parla chiaro: se almeno 22 giocatori non aderiranno all'accordo il piano di risanamento non potrà andare avanti. E quali sono queste condizioni? Sono elencate minuziosamente nel documento: a) una parziale dilazione dei termini di pagamento delle retribuzioni dovute ai calciatori dipendenti per le attività sino al 30 giugno 2005; (b) un impegno da parte dei calciatori firmatari alla sottoscrizione di un futuro aumento di capitale riservato in tutto o in parte ai calciatori e deliberato entro il 20 dicembre 2003; (c) un impegno, sempre da parte dei giocatori, a non trasferire prima di otto mesi la quota di capitale sottoscritta ad altri. Precisati, infine, anche gli obiettivi e le finalità di questo aumento di capitale: sostanzialmente pagare almeno parte di debiti ("recupero delle condizioni di equilibrio finanziario necessario per l'avvio di una nuova fase di sviluppo"); mettere a punto un giusto rapporto tra uscite e entrate.

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