Alitalia, cura da cavallo sui costi interni
Tutti dovranno fare sacrifici e contribuire al rilancio dell'Alitalia. Alla vigilia del vertice decisivo con i sindacati sul piano di riduzione del personale di volo, l'amministratore delegato della compagnia, Francesco Mengozzi con il presidente Bonomi e il direttore generale Zanichelli ha chiamato a raccolta i capi di divisione. Da voi dipende il futuro di 20.000 famiglie, avrebbe esordito così il presidente Bonomi che ha chiesto ai manager di vigilare sui costi e di predisporre un piano di risparmi. Il che vuol dire tagliare dove è possibile, dalle trasferte, ai viaggi del personale, alle commesse esterne, agli approvvigionamenti di beni e servizi. Al momento non sono state fatte cifre sull'entità del giro di vite ma è probabile che chiuso il capitolo degli assistenti di volo, Mengozzi affronti di petto il nodo dei costi interni dell'azienda. In mattinata l'amministratore delegato, inaugurando il nuovo Operation Control Centre, aveva dispensato ottimismo dicendo che «il risanamento di Alitalia non solo è possibile ma è probabile». È necessario però che «a fronte di ricavi in calo anche i costi diminuiscano». Poi Mengozzi ha annunciato che qualche «segnale positivo sta venendo fuori»; nei primi 24 giorni di giugno il traffico ha avuto un incremento che lascia ben sperare. «Ma dobbiamo innaffiare potentemente questa piantina ancora debole» è la metafora usata da Mengozzi. «Se riusciamo a catturare questa offerta, abbiamo messo nel motore del risanamento un propellente molto forte, forse decisivo». Tutto questo in attesa dell'incontro di oggi. La proposta sul personale di volo che oggi l'Alitalia metterà davanti ai sindacati prevede al posto della riduzione del numero delle hostess a bordo, il potenziamento della sede di Milano. Questo, secondo l'azienda consentirebbe di abbattere i costi di trasferimento del personale in partenza da Milano. Inoltre hostess e steward verrebbero utilizzati in modo più flessibile. Nonostante il dietro front dell'azienda la trattativa è piena di incognite. Ieri il Sulta, la sigla sindacale maggiormente rappresentativa tra gli assistenti di volo, ha lanciato un messaggio di fuoco. «Se le proposte sono un ultimatum, non ci sarà accordo. Non ci sono le condizioni per porre la questione come un prendere o lasciare».