Telecom nel mirino dell'Antitrust La società applicherebbe prezzi predatori che escluderebbero altri concorrenti
Nel mirino dell'autorità guidata da Giuseppe Tesauro riguarda le gare pubbliche e private per servizi di telefonia fissa per la clientela business, per la quale la società telefonica offrirebbe prezzi tali da escludere altri concorrenti. Nei giorni scorsi l'Antitrust aveva aperto un'altra indagine a carico dell'azienda di Marco Tronchetti-Provera relativa all'acquisto di Megabeam Italia e la presunta assunzione di Telecom di una posizione dominante nel mercato dell'internet senza fili (wi-fi). L'istruttoria per prezzi predatori è nata dopo la denuncia da parte di alcuni concorrenti della società telefonica e il garante dovrebbe concludere l'indagine entro la fine dell'aprile 2004. In particolare, si legge nel provvedimento, Telecom "sembrerebbe aver attuato condotte in grado di configurare un abuso di posizione dominante anche attraverso la formulazione, sia nei riguardi di clientela affari privata, sia in occasione della presentazione di offerte in gare pubbliche (Consip), di offerte caratterizzate da condizioni economiche non replicabili dai concorrenti". Condizioni cioé "incompatibili con i costi di interconnessione che tutti gli operatori alternativi devono sostenere per la presentazione di offerte analoghe". L'autorità precisa inoltre che in base "ai dati di mercato e a quelli relativi ai ricavi realizzati da Telecom nei servizi di interconnessione su rete fissa e nei servizi di terminazione su Internet, è possibile giungere della posizione detenuta dal gruppo sul complesso del mercato dell'interconnessione su rete fissa. Quota che, nel 2001, risulterebbe pari al 77% contro il 12% del secondo operatore, Wind Telecomunicazioni". Da queste considerazioni si ricaverebbe la posizione di "assoluta dominanza sia nei mercati all'ingrosso della fornitura di servizi di interconnessione e di circuiti diretti sulla rete pubblica commutata locale e di lunga distanza, sia nel mercato a valle dell'offerta all'utenza affari di servizi di tlc su rete fissa". Aggiunge l'Antitrust che la posizione della Telecom ha ristretto la concorrenza nel mercato su "rete fissa offerti all'utenza affari con riguardo all'esito della gara Consip 2002 per la fornitura di servizi di telecomunciazioni alla Pubblica amministrazione, che rappresenta una parte consistente della domanda sul totale del mercato di riferimento". A ruota la risposta di Telecom che sottolinea di aver "sempre agito nel pieno rispetto delle regole stabilite dalle diverse autorità e di non aver mai posto in essere azioni volte a limitare la possibilità di competere degli altri operatori di telecomunicazioni". Telecom comunque "fornirà all'autorità Antitrust la più ampia collaborazione, mettendole a disposizione tutta la documentazione e gli elementi necessari per chiarire il proprio operato", prosegue l'azienda in una nota. L'unico "obiettivo delle politiche commerciali adottate dall'azienda è quello di soddisfare le esigenze della clientela attraverso soluzioni di qualità e tecnologicamente all'avanguardia" aggiunge Telecom precisando che le proprie attività "sono improntate alla correttezza ed al continuo confronto con il mercato nazionale ed internazionale". La società rileva infine che "il proprio listino di interconnessione è il più ricco di servizi a livello europeo con prezzi che, nella maggior parte dei casi, sono tra i più bassi d'Europa come - conclude - riconosciuto recentemente dalla stessa Ue".