Dollaro vola in attesa del taglio della Fed
La moneta unica europea oscilla attorno a 1,1530 dollari (da 1,1607 degli ultimi scambi di venerdì scorso) dopo aver segnato un minimo di seduta 1,1509 (massimo 1,1606). Il biglietto verde azzera così la perdita del 9,3% totalizzata dall'inizio dell'anno nel cambio con l'euro. Da giorni il mercato appare condizionato dall'attesa della decisione della Fed che si riunirà il 24 e il 25 di giugno. Nessuno dubita che il Fomc apporterà la tredicesima riduzione consecutiva al tasso di interesse che ora viaggia all'1,25% ai minimi da 41 anni. Se fino a pochi giorni fa la maggioranza degli esperti scommetteva su un generoso taglio di mezzo punto percentuale per offrire un significativo stimolo all'economia, nelle ultime ore sembra prevalere l'attesa di un intervento più prudente nella misura di un quarto di punto. A favore di quest'ultima ipotesi gioca una lettura ottimistica di alcuni recenti dati sulla congiuntura Usa. I primi, timidi segnali di ripresa avrebbero infatti contribuito ad allontanare lo spettro deflazione grazie anche all'ultimo dato sull'andamento dell'inflazione Usa. Oltre a ciò, il calendario della settimana dovrebbe riservare buone notizie sulla ripresa degli ordini di beni durevoli (in programma il 25 giugno) previsti in rialzo dell'1% a maggio così come sull'aumento delle vendite di abitazioni. Unico neo, la fiducia dei consumatori americani a giugno (in calendario domani) che, qualora si rivelasse più debole delle previsioni, potrebbe cambiare le carte in tavola. L'indice infatti è già atteso in flessione a 82,0 (contro 83,8 di maggio). La situazione ancora molto critica del mercato del lavoro non consente di mitigare il pessimismo degli americani mettendo a rischio la tenuta dei consumi. Nell'attesa, il dollaro approfitta della prospettiva di una riduzione contenuta del costo del denaro che ridimensionerebbe gli effetti del differenziale dei rendimenti con gli asset denominati in euro.