Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Alitalia, Bonomi rilancia Malpensa

default_image

Non è escluso un aumento di capitale. Oggi nel cda la vendita di Eurofly

  • a
  • a
  • a

Nel consiglio di amministrazione di oggi, come previsto, si darà invece il via libera alla vendita della controllata Eurofly e al giro di vite sulle spese. Il presidente della compagnia di bandiera Giuseppe Bonomi spera che questo sia sufficiente per evitare il tracollo finanziario e di conseguenza il fallimento della società. A essere più precisi Bonomi in realtà non esclude possibili "iniezioni" di capitale: "Ma per ora non sono previste. La crisi del comparto aereo non colpisce solo Alitalia basta confrontare la nostra trimestrale con quella delle altre grandi compagnie europee, che denunciano perdite di esercizio assolutamente vistose". Per il numero uno della società è più urgente "adottare un piano industriale che rilanci l'azienda attraverso l'occupazione di nuove quote di mercato, non disgiungendo questa azione da un altrettanto rigoroso contenimento dei costi". Così oltre al taglio delle spese per le forniture, l'Alitalia prevede di dismettere Eurofly. "Non è una novità, se ne parla da tempo e l'amministratore delegato darà un'ampia informativa al consiglio di amministrazione", spiega Bonomi, A parte le vicende legate al cd, c'è anche da registrare il seguito su una polemica mai sopita sul ruolo di Alitalia a Malpensa. Secondo il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni la presenza operativa della compagnia nello scalo varesino e' ''fondamentale. E' uno degli impegni assunti solennemente da Alitalia da piu' tempo -sottolinea il governatore lombardo- sono francamente stupito che le cose su cui ci si e' impegnati piu' volte in maniera formale non siano ancora realizzate''. "La condizione preliminare ed essenziale per un ulteriore rafforzamento di Alitalia su Malpensa è un diverso modello di distribuzione del traffico tra gli scali milanesi"."Finché non vedrò una base operativa di Alitalia a Malpensa, vuole dire che Alitalia parla un linguaggio e pratica un'altra linea". "Il linguaggio - ha inistito Formigoni- è quello della sede di Malpensa, e la linea è quella della sottovalutazione" "Non è vero che Alitalia non crede a Malpensa, tanto che già oggi sviluppa il 75% delle rotte internazionali sull'hub milanese". E' la risposta di Bonomi.Tuttavia, a detta del presidente di Alitalia, per ipotizzare la creazione di una base operativa a Malpensa, occorre, che "la struttura dell'hangar sia pronta, ma non dipende da Alitalia, e soprattutto che ci sia un diverso modello di distribuzione del traffico su Linate, perché senza questa condizione non sarà possibile fare alcun ché". E poi il fatto che il partner francese di Alitalia tenda a prediligere nella programmazione dei voli lo scalo parigino di Charles De Gaulle penalizzando così Malpensa, "é un pò un luogo comune".sostiene sempre Bonomi "Piuttosto che di alleanza di Air France è comunque meglio parlare di Sky Team, dove vi sono altri vettori che magari sono interessati a un posizionamento strategico su Malpensa". Tuttavia Bonomi ha fatto notare che, quella con Air France, "é una alleanza assolutamente flessibile, come è ovvio che sia, e lascia assoluto spazio e autonomia ai partner per fare accordi bilaterali e per impostare piani industriali in assoluta autonomia". "Non è vero - ha proseguito - che l'alleanza con Air France penalizza Malpensa, e credo che il vero nodo da sciogliere sia la definizione di un modello di traffico". Alla domanda, poi, su possibili manovre dal punto di vista dell'assetto societario tra Alitalia e Air France, Bonomi ha risposto: "fusioni e privatizzazioni non sono obiettivi ma uno strumento per essere più competitivi sul mercato". "Il problema di Alitalia e dei suoi partner - ha spiegato - è di occupare nuovi spazi e quote di mercato pregiate". Intanto sii è chiusa con un nulla di fatto intanto la trattativa trai sindacati e i vertici dell'Alitalia sulla questione degli assistenti di volo. I rappresentanti dei lavoratori hanno ripetuto la necessità di un contratto nazionale di settore, verso il quale la compagnia è contraria.

Dai blog