Condono, con proroga saranno salvi gli effetti del decreto scaduto

Potrebbe essere quindi il prossimo consiglio dei ministri, o quello successivo, a dare il via libera alla riapertura dei termini per il condono. E non ci saranno problemi per la mancata conversione del decreto, ora decaduto, che precedentemente aveva prorogato le scadenze. La riapertura dei termini prevederà infatti una formula che, espressamente, farà salvi gli effetti del precedente decreto di proroga, la cui mancata conversione ha lasciato i contribuenti in una situazione di incertezza. Il Tesoro ha precisato che in tempi brevi ci sarà un provvedimento che non riguarderà solo la riapertura dei termini, ma anche norme di salvaguardia per gli effetti di chi ha aderito al condono facendo la dichiarazione entro il 16 giugno. Tra le possibilità c'è anche una riapertura che potrebbe estendersi fino a novembre prossimo. Sarebbe inoltre allo studio l'ipotesi di modificare i contenuti del condono per spianare alcuni problemi sorti durante la fase di attuazione e consentire a più contribuenti di sanare la propria posizione con l'amministrazione finanziaria. «Il ministro - spiega Moretti consigliere nazionale dei Ragionieri Commercialisti- «deve dire al più presto se la proroga ci sarà, e come e quando». Anche perchè ci sono problemi «urgenti» a cui dare risposta: «Ci sono i contribuenti che hanno fatto il condono dopo il 16 aprile e che ora non sono coperti giuridicamente perchè il decreto è scaduto e ci sono altri che non hanno fatto il condono, ma vista l'annunciata proroga, continuano a chiederci se possono farlo. Non sappiamo che cosa dire - afferma Moretti - ai nostri stessi colleghi che lavorano sul territorio». La necessità primaria dunque ora è fare chiarezza. «Ma noi continuiamo ad auspicare - afferma - che ci sia una riapertura dei termini. A questo punto però congrua, perchè se si decidesse di prorogare il condono fino al 20 giugno, e oggi è già 9, non si risolverebbero i problemi aperti». I Ragionieri Commercialisti annunciano infine che terranno domani il Consiglio nazionale e in questa sede potrebbero decidere di formalizzare l'appello al ministro Giulio Tremonti.