Inflazione, scende in Eurolandia
Lo afferma la stima-flash dell'andamento dei prezzi pubblicata ieri da Eurostat. La stima non contiene dettagli, ma da quando è stata introdotta ha dimostrato una elevata affidabilità: i dati sono stati confermati in modo esatto per 14 volte, otto volte hanno differito per lo 0,1% e due volte per lo 0,2%. Il calo stimato, che ratifica le attese dei mercati e degli analisti, arriva a pochi giorni dal direttorio della Banca centrale europea, convocato giovedì a Francoforte. Le condizioni per un allentamento della politica monetaria da parte della Bce ci sono ormai tutte. La ripresa dell'economia continua ad essere debole, la fiducia di imprese e famiglie non decolla, nonostante la fine della guerra in Iraq e della volatilità dei mercati finanziari. L'euro è ormai stabilmente collocato sui massimi nelle quotazioni contro il dollaro e si sposta da un record all'altro sulla divisa Usa, facendo risparmiare gli europei sulla bolletta petrolifera ma penalizzando le loro esportazioni in tutta l'area del biglietto verde. Intanto si registra un nuovo calo in maggio della fiducia delle imprese di Eurolandia: l'Indicatore del clima business (Bci), rilevato mensilmente dalla Commissione Ue, segnala una diminuzione di 0,14 punti percentuali, che lo colloca a quota -0,68. Il peggioramento riflette il dato rivisto di aprile da -0,70 a -0,54 punti percentuali. Per quanto riguarda le componenti interne dell'indicatore, la rilevazione registra un calo delle aspettative della produzione così come degli ordinativi delle esportazioni, mentre il totale degli ordinativi e gli stock dei prodotti finiti restano invariati. Resta invece stabile il clima economico dell'Unione europea: l'Indicatore generale del sentimento economico (Esi), rilevato dalla Commissione Ue, è rimasto fermo a 98,3 punti in percentuale. In Eurolandia l'indicatore ha registrato un calo marginale dello 0,1%, attestandosi a 98,0 punti. Ad aprile - ricorda la Commissione Ue - l'indicatore era salito in entrambe le aree. L'Isi è calato di 0,1 punti percentuali in Italia, Irlanda e Svezia, di 0,2 punti in Olanda, Germania e Spagna, e di 0,3 in Danimarca. L'indice del sentimento economico è cresciuto invece in Portogallo (0,5), Gran Bretagna (0,3), Grecia (0,2) e Belgio (0,1). Stabile infine in Francia, Lussemburgo, Austria e Finlandia. La fiducia dei consumatori ha fatto registrare un calo di 1 punto percentuale sia nell'Ue a 15 che in Eurolandia.