Euro sempre più forte brucia tutti i record
La moneta ha toccato quota 1,1933 dollari. Bot sotto l'inflazione crollano all'1,43%
Il precedente record, a 1,1885 dollari, appartiene quindi al passato ed inoltre, rispetto al minimo assoluto di 82,31 cents dell'ottobre 2000, l'euro ha ormai messo a segno un recupero del 45% esatto. Il nuovo massimo era in ogni caso nell'aria, considerato che già l'altro ieri l'euro era arrivato ad un passo dal record, a 1,1874 dollari, in coincidenza con volumi di scambi molto bassi a causa della chiusura dei mercati statunitensi per il Memorial Day. E non è detto che la corsa non debba continuare, in quanto alcuni analisti, come quelli di Goldman Sachs, vedono l'euro addirittura a quota 1,35 contro dollaro. In ogni caso, è proprio sulla durata e sulla consistenza di questo rialzo che gli economisti puntano l'attenzione, per un motivo molto semplice: la forza dell'euro è il diretto riflesso più che altro della debolezza del dollaro, a sua volta in stretta relazione con le difficoltà dell'economia a stelle e strisce. Una volta che l'economia statunitense dovesse ripartire, in poche parole, anche l'euro dovrebbe tornare nei ranghi. Un'indicazione esauriente in questo senso sembra venire proprio dalla seduta di ieri, in quanto, dopo aver toccato il massimo a 1,1933 dollari, la valuta unica ha ripiegato sulla scia di dati congiunturali americani sostanzialmente positivi. Cattive notizie per i Bot-people. I rendimenti effettivi offerti ieri dai Bot semestrali sono precipitati fino all'1,43%. È la prima volta che il livello netto dei tassi scende sotto l'1,5%. Per di più la remunerazione offerta dai Bot continua ad essere erosa dall'inflazione: se si considera la stima Istat per maggio (+2,6%) i tassi hanno ora un differenziale superiore a un punto percentuale. Anche i Ctz toccano il minimo di sempre all'1,67%.