Consumi, Tremonti frena sugli sconti agli elettrodomestici
Il ministro dell'Economia vuole soppesare il costo dell'operazione. Le misure allo studio sono molteplici: si va da sconti per i biglietti aerei e ferroviari a ingressi gratuiti nei musei e nelle gallerie nonchè alla rottamazione degli elettrodomestici. Ma mentre le agevolazioni al turismo sono di competenza regionale e quindi non ricadrebbero direttamente sul bilancio centrale, gli incentivi all'acquisto di frigo e lavatrici avrebbero un impatto sulle casse dello Stato. Di qui il freno posto da Tremonti. Tant'è che il decreto difficilmente sarà presentato nel prossimo consiglio dei ministri. Il ministro anzi punta a porre il problema dei consumi a livello europeo. Ieri ha detto che il governo potrebbe fare una proposta europea nel semestre europeo. «Sarà una proposta importante e credo che abbia elevate possibilità di essere condivisa». Il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano ha confermato che sono allo studio ipotesi di incentivi agli elettrodomestici e la rottamazione dei frigoriferi ma ha anche precisato che l'ultima parola spetta a Tremonti che deve valutare la compatibilità con le condizioni della finanza pubblica. E i margini di manovra sono molto stretti. Così anche la proroga degli ecoincentivi, scaduti lo scorso 31 marzo, caldeggiata dal settore automobilistico e ieri auspicata da Marzano, difficilmente andrà in porto. Quanto al rilancio del settore turistico una delle ipotesi è di agire anche sull'Iva. Marzano ha sottolineato che gli operatori di questo comparto «segnalano una asimmetria tra l'incidenza dell'Iva in Italia e quella in altri Paesi come la Francia». Altre ipotesi sul tappeto un bonus per l'acquisto della prima casa e il «bonus-pannolini» di cui si parlò già durante la finanziaria come aiuto alle giovani coppie. E poi detrazioni delle spese per le ristrutturazioni di casa. La misura è attualmente in vigore ma scade a settembre. Mentre quindi il decreto sul rilancio dei consumi potrebbe aver bisogno di un'altra settimana di tempo, il prossimo consiglio dei ministri potrebbe invece occuparsi della riapertura dei termini del condono. Secondo le stime del governo la sanatoria potrebbe portare nelle casse 12 miliardi di euro. Va bene anche per le altre imposte. Dall'Iva si attende un gettito superiore del 5-8%. Molto probabile quindi che il successo dell'operazione induca il governo ad esaminare nel consiglio di giovedì la possibilità di una ripaertura dei termini del versamento. Due le ipotesi sul tappeto: scadenza al 20 giugno senza maggiorazioni o addirittura lo slittamento della data a settembre o ottobre. Questa nuova data porterebbe le maggiorazioni ma anche alcune modifiche normative per incentivare le adesioni. In particolare c'è l'ipotesi di rendere più vantaggioso il tombale per l'Iva in modo da attrarre le grandi società.