Ue, allarme pensioni in otto Paesi spesa troppo elevata

Anche perché, malgrado questo (2002 e inizio 2003) sia il periodo peggiore per i bilanci da quando è entrato in vigore l'euro, ci sono sette stati (Portogallo, Germania, Francia, Italia, Austria, Olanda e Gran Bretagna) che hanno deficit superiori al 3% del Pil e otto lontani dal pareggio (Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Austria e Portogallo). Esistono, quindi, rischi di sostenibilità a medio e lungo termine per le finanze pubbliche dovuti in particolare all'impatto sulla spesa pubblica dei costi per l'invecchiamento della popolazione. Pensioni, in 8 paesi rischio non sostenibilità - Oltre la metà degli Stati membri devono garantire la sostenibilità, e per questo, sottolinea il Rapporto, "devono innanzitutto raggiungere e mantenere l'obiettivo del Patto di stabilità e di crescita». I governi dovrebbero provare ad evitare aumenti di tasse (soprattutto sul mercato del lavoro) e concentrare gli sforzi nella riduzione (in termini di percentuale sul Pil) delle spese relative all'invecchiamento della popolazione riformando i sistemi pensionistici e del welfare, aumentando il tasso di occupazione e migliorando la crescita". Italia, nel 2004 significativa manovra - Basta con la politica delle correzioni una-tantum, che hanno solo un effetto transitorio sulle posizioni di bilancio. Il rispetto degli obiettivi di bilancio 2004 da parte dell'Italia «dipende da una significativa correzione budgetaria aggiuntiva». Insomma il nostro Paese deve pensare a una manovra che corregga i bilanci. La Commissione ricorda che nelle proprie previsioni di primavera stima per il 2003 un deficit italiano al 2,3% del Pil, in cui le misure una-tantum incidono per l'1,2%. Il rapporto ricorda che anche le nuove previsioni del governo, del 18 aprile scorso, indicano per il 2003 un deficit al 2,3% basato su un tasso di crescita prevista dell'1,1% (contro il 2,3% del programma di stabilità presentato in novembre). "Questo avrà probabilmente una ripercussione negativa sul percorso a medio termine di aggiustamento, rendendo più acuto il dilemma politico relativo al necessario aggiustamento". Nel Rapporto si sottolinea anche che il tasso del debito pubblico, previsto nel programma di stabilità 2002-2006, "resta distante dagli obiettivi di riferimento, anche se previsto in calo nel periodo considerato". Periodo nero - Il periodo compreso fra il 2002 e la prima parte del 2003 è stato "il più difficile per le politiche di bilancio" di Eurolandia "dal lancio dell'euro". "Prima della fine del 2002 - si legge nel documento - solo sei paesi avevano raggiunto posizioni vicine all'equilibrio o in surplus previsto dal patto di stabilità e crescita. Gli altri paesi - prosegue il documento - o hanno già superato la soglia del 3% nel rapporto deficit-pil o sono comunque lontani dal pareggio. Il commissario punta l'indice soprattutto contro il ricorso a misure una-tantum. È il caso soprattutto dell'Italia.