Borse in affanno per l'allarme attentati

A questi due fattori si aggiunge l'effetto del discorso fatto da Alain Greespain al Congresso statunitense. L'economia Usa - secondo il presidente della Fed- ha buone possibilità di recuperare, ma che al momento i segnali non sono incoraggianti e la politica monetaria è già espansiva. Dunque escluso un ulteriore taglio dei tassi a breve. Wall Street apre con una flessione impercettibile, le Borse europee, che avevano recuperato qualcosa dai minimi della mattinata, chiudono comunque in calo. Londra lascia sul terreno lo 0,89%, Parigi l'1,10% e Francoforte cede intorno all'1 per cento. Peggiora anche Piazza Affari dove l'indice Mib30 lascia sul terreno lo 0,63% (-0,66% il Mibtel, -2,42% il Numtel). Gli investitori hanno acquistato le azioni di Enel (+0,5%), ormai sugli scudi da piu' sedute, sulla scia della buona trimestrale pubblicata lo scorso 12 maggio. Tra le blue chips sono inoltre salite le Telecom Italia (+0,44% a 7,35 euro)in vista dell'assemblea degli azionisti che sabato prossimo varera' la fusione con la controllante Olivetti (-0,2% a 0,98 euro), secondo un concambio di sette azioni di Ivrea contro una della compagnia telefonica. I prezzi di Borsa delle azioni Telecom e di quelle Olivetti non sono tuttavia allineati ai livelli proposti dai vertici delle societa' per l'operazione straordinaria. In effetti esistono ancora delle incognite sul buon fine della fusione. Ad esempio il giudice Ugo Ferraris ha deciso ieri di rinviare il deposito del proprio provvedimento, al termine dell'udienza per il ricorso del fondo Liverpool (che, accusando Olimpia di detenere piu' del 30% delle azioni Olivetti, ha richiesto la sospensione dei diritti di voto di Olimpia su Olivetti ed a cascata di quelli di Olivetti su Telecom). Sempre ieri, inoltre, 13 investitori istituzionali assieme a Deminor hanno protestato contro la fusione tra Telecom Italia e Olivetti attraverso un avviso a pagamento pubblicato dal Financial Times. In altri termini nei prossimi giorni non sono da escludere colpi di scena. Tra i titoli minori, si sono distinti quelli di Edison (+4,3%), sostenuti dalle scommesse di ingresso della societa' nel Mib30 una volta che verra' rivista la composizione dell'indice (a settembre). In effetti dopo l'aumento di capitale da 2,1 mld di euro la capitalizzazione di Edison e' pari a 4 mld ed il suo flottante si attesta a circa il 17-18%. A detta degli analisti, pero', occorrera' che gli scambi rimangano elevati come in questi giorni (ieri sono passate di mano oltre 11,5 mln di azioni). Ad ogni modo il titolo e' stato preso di mira anche dalla speculazione, dopo che negli ultimi giorni sono stati rastrellati i diritti inoptati. Sono inoltre scivolate dell'11,6% le azioni della S.s. Lazio e del 13,2% quelle della A.s. Roma, entrambe succubi delle prese di beneficio. Le principali piazze asiatiche hanno perso terreno soprattutto per i timori di un dollaro troppo debole che avrebbe un impatto pesante sulle economie asiatiche e sui conti delle imprese più orientate all'export. A Taiwan (-0,82%) ha sofferto soprattutto il settore dei produttori di computer per i possibili effetti sull'attività legati alla diffusione della polmonite atipica. Segno meno anche a Seul (-0,25%). Sulla piazza sudcoreana ha inciso in particolare il calo di Posco per i timori di un aumento dei costi produzione nell'industria siderurgica a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime. Male Tokyo, trascinata al ribasso (-0,51%) dai titoli più legati all'export.