Scudo fiscale, sanati 2.227 milioni in 3 mesi

Nel dettaglio, sono state rimpatriate attività finanziarie per 2.538 milioni e regolarizzate per 689 milioni. Lo rende noto l'Ufficio italiano cambi (Uic). L' andamento delle regolarizzazioni dei primi mesi non consente una valutazione. È però possibile un confronto con il primo «scudo fiscale». Il risultato di questo primi 3 mesi, evidenziano così una netta crescita dei capitali sanati rispetto a quelli dei primi 3 mesi del primo Scudo Fiscale (novembre 2000-gennaio 2001) quando erano stati rimpatriati e regolarizzati 2 miliardi e 883 milioni di euro. Si tratta comunque di un confronto non omogeneo. Se è vero che l' aliquota non è cambiata (il 2,5%, perchè solo dal 16 maggio si passa al 4%) cambia però la platea di coloro che possono usufruire di questa sanatoria: prima erano le persone fisiche, cioè gli imprenditori e i cittadini, ora possono invece mettere a posto i propri conti anche le società. Inoltre molti capitali erano già stati regolarizzati e, nella versione «bis», a fare concorrenza allo scudo sono stati anche altri condoni, il tombale in particolare. I dati dell' Uic consentono di tracciare un primo bilancio anche sulle tipologie e sulle provenienze delle attività regolarizzate. Il 96% dell'ammontare del rimpatrio di attività - spiega l'Ufficio Italiano Cambi - «è da riferirsi a chiusure di conti correnti e depositi», mentre il 94% dell'intero ammontare rimpatriato «è costituito da trasferimenti in euro e il 3% da trasferimenti in dollari Usa». I primi dati confermano anche quanto era già accaduto con la prima versione dello scudo fiscale: la maggior parte degli importi sanati, il 60%, arrivano dai cantoni svizzeri. Decisamente più basse sono poi le provenienze dagli altri paesi: il 14% dalla Germania, il 7% dal Lussemburgo, il 3% dalla Francia ed il 16% da altre nazioni. Circa la regolarizzazione di attività (cioè gli importi sanati ma lasciati all' estero) - continua l'Uic - il 43% dell'ammontare è costituito da strumenti di debito, il 31% da conti e depositi ed il 25% da azioni e quote di fondi comuni. Anche in questo caso la Svizzera, con il 36%, conquista il primo posto. Sul podio sono poi gli Usa e l' Olanda (con l' 8%), seguiti dalla Germania (7%) e dal Lussemburgo (5%).