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Patto di stabilità, stralciate le spese militari

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Spunta l'ipotesi di non calcolare gli investimenti in difesa. A breve un taglio dei tassi

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Lo ha spiegato il presidente della Bundesbank, Ernst Welteke, in un'intervista che il quotidiano tedesco Die Welt pubblicherà oggi, sottolineando nel contempo di non vedere rischi di deflazione in Germania. In prospettiva quindi a breve termine c'è una riduzione dei tassi da parte della Bce. A rilanciare ieri il dibattito sul rischio che la ex locomotiva d'Europa - già in recessione - cada anche in deflazione, con una crisi economica non lontano dall'assumere connotati analoghi a quelli del Giappone, è stato il Fondo monetario internazionale (Fmi), che in un rapporto sul fenomeno della deflazione a livello internazionale ha sottolineato come in Germania, a differenza che negli altri paesi europei, vi siano «notevoli probabilità che l'anno prossimo si dia una leggera deflazione». Nel 2001 e nel 2002, ha osservato l'Fmi, si è verificato un indebolimento consistente della crescita del credito, della produzione e del reddito, mentre la situazione del mercato del lavoro è notevolmente peggiorata, i prezzi delle case sono diminuiti, l'andamento delle borse è stato più negativo rispetto alle altre economie avanzate e i bilanci di molte aziende resteranno ancora sotto pressione. Intanto spunta la proposta di togliere dal computo del Patto di stabilità e di crescita, che obbliga gli Stati membri a non superare la soglia del 3% nel rapporto deficit/Pil, le spese sostenute dai governi nazionali per investimenti e ricerca nel settore della difesa. L'ipotesi ha fatto capolino oggi alla riunione del Consiglio dei ministri della Difesa della Ue. Non una proposta vera e propria, ma l'indicazione di una strada possibile da seguire per fare fronte all'obiettivo di una maggiore autonomia europea in difesa, su cui Italia, Francia, Germania e Belgio hanno espresso interesse e disponibilità. Il ministro della Difesa, Antonio Martino, che ha parlato dell'idea con i suoi colleghi europei, tra i quali, ha riferito, «il favore alla proposta si è esteso», ritiene possibile praticare la proposta, anche graduando «la riduzione a seconda delle condizioni finanziarie del paese, del suo livello di spesa per la difesa e così via, in modo che resti davvero un'eccezione».

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