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Più efficienza e anche fusioni per rilanciare Alitalia

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Sulla plancia di comando salgono, per affiancare Francesco Mengozzi, confermato ieri amministratore delegato, Giuseppe Bonomi, presidente, e Marco Zanichelli, direttore generale. La «fumata bianca» è arrivata dalla prima riunione del Cda che, fresco di nomina, si è riunito subito dopo l'assemblea degli azionisti. E il nuovo «board» ha anche deliberato di lasciare inalterate le deleghe di presidente e amministratore delegato. Ma a Bonomi Mengozzi ha assegnato anche un preciso incarico: quello di «curare - come riferisce il comunicato finale di Alitalia - i rapporti con le autorità e i gestori aeroportuali nazionali ed esteri». E sarà sempre Mengozzi a conferire i poteri al neo direttore generale Zanichelli. Il Consiglio di amministrazione ha anche istituito il nuovo comitato esecutivo, chiamandone a far parte, oltre i membri di diritto (presidente e amministratore delegato) il direttore generale, i consiglieri Enrico Cantarelli e Andrea Tarroni. Il Consiglio ha anche nominato segretario del Cda, Leopoldo Conforti, senior vice president della compagnia. A passare il testimone è stato Fausto Cereti che, dopo sette anni di presidenza, lascia la compagnia. Tre le condizioni fissate da Mengozzi affinchè la compagnia di bandiera possa sopravvivere in una fase di crisi senza precedenti. «Più efficienza da parte di tutti ma a pari costo, più flessibilità della struttura dei costi tale da fronteggiare gli up and down del sistema, accorciando di fatto il rapporto tra costi fissi e variabili. E soprattutto integrazione con altri vettori» fino all'attuazione di fusioni societarie. Un indirizzo strategico questo che Alitalia «deve attuare anche sul mercato domestico», dove si attende l'esito della trattativa con Meridiana. L'assemblea dei soci Alitalia ha approvato a maggioranza il bilancio 2002 chiuso con un utile di 94,8 milioni per la Spa e di 93,14 mln a livello consolidato, supportato dal significativo contributo della gestione straordinaria. L'utile, è stato deliberato in assemblea, è stato destinato in parte (5%) alla riserva legale, il resto a nuovo. In precedenza l'assise aveva dato via libera alla modifica di due articoli dello statuto relativi, tra l'altro, al numero dei consiglieri che scende da 15-17 a 9-11.

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