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Bot trimestrali e annuali al minimo storico

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Nuovo calo record per i titoli di Stato. Rendimenti effettivi all'1,57% e all''1,59%

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I rendimenti effettivi precipitano per i trimestrali all'1,57% e per gli annuali all'1,59%. È la prima volta che il livello netto dei tassi scende sotto l'1,6%. La remunerazione offerta dai Bot continua ad essere erosa dall'inflazione: se si considera la stima Istat per aprile (+2,7%) i tassi hanno ora un differenziale superiore a un punto percentuale. Anche i Ctz toccano il minimo di sempre all'1,97%. I trimestrali, grazie alla nuova sforbiciata dei rendimenti, hanno bruciato il terzo minimo assoluto consecutivo. La serie delle aste con tassi all'emissione in calo si è allungata a sette: in pratica è da metà settembre del 2002 che i Bot a tre mesi non registrano un rialzo dei rendimenti. E, da settembre a oggi, i tassi sono scesi di quasi un punto percentuale, passando sul lordo semplice dal 3,106% al 2,271%. Rispetto al maggio del 2001 il rendimento, allora al 4,604% si è invece dimezzato. L'asta di ieri si è chiusa a un prezzo di 99,423, con rendimenti del 2,271% semplice (-0,101 punti) e del 2,290% composto (-0,120 punti). Il prezzo di esclusione è stato di 99,176, la percentuale assegnata al riparto del 44,664%. Le richieste di sottoscrizione sono state pressochè doppie rispetto all'offerta del Tesoro: 6.297,7 milioni di euro contro 3.350 milioni. Gli annuali hanno toccato il quarto minimo storico nel corso del 2003 e con il 2,177% hanno anche fatto segnare il livello più basso mai toccato dai titoli del Tesoro. Il 24 aprile scorso, in un collocamento viziato però da un errore sul prezzo, il rendimento dei Bot a nove mesi è sceso al 2,007% (valore comunque non completamente disallineato rispetto al mercato). Sei anni fa, a maggio del '97, uno sbaglio ancora più macroscopico portò il rendimento sui Bot annuali all'1,32%, quando però il tasso corrente viaggiava intorno al 6,5%. Rispetto al maggio 2002 il ritracciamento dei Bot annuali è stato maggiore di quello dei trimestrali: il tasso all'emissione è arretrato di quasi un punto e mezzo, scivolando dal 3,608% al 2,177%. Secondo gli economisti i rendimenti dei titoli di Stato riflettono le attese crescenti per un prossimo taglio del costo del denaro da parte della Bce probabile a causa delle difficoltà della ripresa in Europa.

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