MILANO — Quella di ieri di Luigi Spaventa, è una sorta di relazione-testamento.

Ma vediamo nel dettaglio. Eccessi di Borsa - Non si è pienamente compiuta la correzione degli eccessi precedenti, non si intravedono segni di una ripresa solida" e al "museo degli orrori societari" si aggiungono sempre nuovi pezzi. Società di revisione - L'Europa deve confrontarsi con le nuove regole adottate negli Usa sulla scia dello scandalo Enron. "Il tempo è maturo e l'occasione propizia per introdurre in Italia alcune necessarie innovazioni sulla revisione contabile". Regolatore unico europeo - No a un'unica super-autorità europea, sì al decentramento del controllo sui mercati. Sanzioni efficaci - Le sanzioni penali per gli illeciti societari e di mercato non funzionano e vanno superate con sanzioni amministrative "efficaci, proporzionate e dissuasive", come previsto dalla direttiva Ue sugli abusi di mercato. Rischio freno quotazioni - Sì alla riforma del diritto societario, ma "pone problemi la nuova disciplina penale". In particolare "la perseguibilità d'ufficio del reato di false comunicazioni sociali soltanto per le imprese quotate" "potrebbe ridurre la propensione alla quotazione". Fondi assenteisti - I fondi di investimento disertano le assemblee delle società quotate. "L'assenteismo è massimo nelle assemblee delle banche e delle società finanziarie". Soglia rilevante - Dopo la vicenda Generali potrebbe essere opportuno abbassare la soglia delle partecipazioni rilevanti sotto il 2%. Decreto salvacalcio - Ribadito il no. "Non risulta che il regolamento europeo preveda principi contabili adattati al settore merceologico in cui l'impresa opera: si tratta di una singolare innovazione introdotta in Italia con riferimento alle società di calcio". Borsa asfittica - Le famiglie si sono allontanate dall'investimento azionario e le imprese non vanno in borsa, anche perché le banche sono poco "disposte o meno preparate a offrire servizi preliminari alla quotazione". I bond - Dopo il caso Cirio "la regolamentazione verrà modificata al fine di introdurre procedure che offrano alla clientela informazioni più adeguate sui rischi dell'investimentò. Meno vincoli - Eliminare i lacci "burocratici e amministrativi" che irrigidiscono l'attività della Consob.