Metalmeccanici, accordo senza Cgil

Sulla parte normativa, almeno con le altre sigle sindacali non ci dovrebbero essere problemi. Per la parte salariale, nella tarda serata di ieri, è iniziato il faccia a faccia finale. L'associazione che rappresenta le imprese meccaniche ha calato il suo asso, la sua proposta ultimativa: 90 euro. L'aumento sara' cosi' suddiviso: 45 euro a luglio 2003; 24 euro a febbraio 2004 e 21 euro a dicembre 2004. L'ultima tranche, di 21 euro che saranno erogati nel dicembre del prossimo anno sono considerati come un anticipo dello scarto tra inflazione reale e inflazione programmata. Scarto che Federmeccanica calcola nell'ordine dell'1,3%. La somma pero' sara' sottoposta a 'conguaglio'. La cifra, dunque, potrebbe essere anche inferiore ai 21 euro nel caso il differenziale dell'inflazione fosse meno dell'1,3% previsto. I sindacati si sono poi riuniti per valutare la proposta ma dalla Fiom e' gia' arrivato un primo giudizio: ''Da Federmeccanica abbiamo ricevuto una proposta che definire irricevibile e' un eufemismo. E' una proposta offensiva''. Di diverso parere invece Uilm e Cisl disposte a chiudere a quella cifra mentre restano da definire ancore alcuni particolari per quanto riguarda gli aspetti normativi. La svolta era nell?aria da giorni e, ieri ì, è venuta la spinta decisiva da parte di Federmeccanica che, durante il consiglio direttivo, ha dato infatti il mandato alla delegazione per fare il contratto e l?accordo entro le prossime 24 ore. La trattativa, come detto, è andata avanti fino all'ultimo con tutte le parti, ma già in tarda mattinata Guidalberto Guidi, aveva detto «c'è la disponibilità di concludere anche senza la Fiom». Lo stesso presidente di Federmaccanica, Alberto Bonassei ha aggiunto che «sono stati i metalmeccanici della Cgil ad autoescludersi. Nessuno dispera - ha aggiunto - di vedere spuntare qualcuno ravveduto sulla via di Damasco. Sarebbe un miracolo, una festa per tutti». Invece la deriva è proprio quella dello scontro. Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil ha ribadito la gravità di un eventuale accordo senza la Fiom. Epifani ha ricordato che la segreteria ha fatto "un estremo appello per evitare che Federmeccanica compia questo passo. Invece Luigi Angeletti della Uil sembra intenzionato a non fermarsi: "Se ci sono le condizioni chiuderemo la partita del contratto dei metalmeccanici, non accettiamo diritti di veto da nessuno». Il leader della Fiom, Cremaschi, in una pausa delle trattative , è stato lapidario: «Non firmiamo un bel niente» e a prospettato anche un intervento sul presidente della Repubblica per chiedere il rispetto dell? art. 39 della Costituzione. Art. 39 il quale stabilisce che i contratti collettivi di lavoro debbano essere firmati tenendo conto della rappresentanza delle parti. Secondo Cremaschi, esclusa la Fiom, gli altri sindacati rappresentano solo il 30 per cento della categoria e quindi non sarebbero sufficientemente rappresentativi.