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Condoni bocciati dall'84% dei Comuni

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A Roma sanatoria solo per le liti pendenti. Confedilizia: non è per moralità

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È quanto emerge da un primo rapporto del Consorzio Anci-Cnc sulla fiscalità locale che prende in esame 636 comuni con più di 15.000 abitanti per una popolazione di 33 milioni. Dallo studio emerge una forte differenziazione territoriale. Le percentuali maggiori si registrano nel sud e nelle isole, mentre la più bassa adesione si ha nel nord-ovest. In particolare nel sud ha fatto ricorso al condono il 13,37% dei comuni e pensa di adottare il regolamento un altro 8,14%, nelle isole ha adottato il regolamento il 26,25% dei comuni e pensa di adottarlo il 25%. Nel centro ha scelto di condonare il 7,14% e pensa di farlo il 3,57%, nel nord-ovest ha adottato il regolamento il 4,14% e nessun altro pensa di farlo mentre nel nord-est solo il 2% dei comuni ha adottato il regolamento e un altro 1% si appresta a farlo. Quanto al tipo di sanatoria consentita i comuni si sono mostrati in ogni caso meno disposti a fare regali agli evasori: tra le grandi città Milano consente di mettersi in regola con Ici e Tarsu non pagati negli anni '97-2001 pagando le imposte dovute ad eccezione di sanzioni e interessi. Sono comunque esclusi dal condono gli accertamenti e le liquidazioni già notificati e i ruoli. Ancora più blanda la sanatoria decisa dal comune di Roma dove si possono condonare solo le liti pendenti dei contributi pregressi, cioè aboliti. Si tratta di circa 12.000 liti pendenti relative a imposta famiglia, Invim, ecc. Per le liti fino a 500 euro si paga una cifra fissa per quelli di importo superiore una percentuale della lite. I cittadini dell'Aquila potranno condonare gli avvisi di accertamento emessi nel 2002 relativi a Ici e Tarsu. Per l'Ici sarà possibile mettersi in regola pagando l'imposta dovuta, senza sanzioni, ridotta di 1/3 per le aree fabbricabili destinate a edilizia residenziale e di 2/3 per le aree destinate ad altri usi. Per la Tarsu vi è invece una riduzione a 1/4 delle sanzioni. Ma per la Confedilizia il no ai condoni non ha un'origine morale. I comuni bocciano la sanatoria perchè «hanno costituito società per gestire i servizi, fra cui la riscossione, affidate ad amici». Lo dimostra il fatto, osserva il presidente Sforza Fogliani, che «in gran numero ricorrono poi al condono per le imposte che in proprio devono pagare».

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