L'ente verserà alle casse comunali 27,5 milioni più 2 milioni per l'Università
Sarà l'Italia. Precisamente Civitavecchia che presto riconvertirà la centrale termoelettrica di Torre Valdaliga Nord a carbone. A stabilirlo, dopo due anni di discussioni e di accese polemiche, è stato il sindaco Alessio De Sio che nella serata di mercoledì ha siglato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri quello che lo stesso ha definito «un accordo storico». Alla presenza del Sottosegretario di Stato, Gianni Letta, e dell'Amministratore Delegato del colosso energetico, Paolo Scaroni, è stato sottoscritto difatti l'accordo con durata trentennale che disciplina i reciproci rapporti tra l'amministrazione ed Enel spa in relazione alla riconversione a carbone della centrale di Tvn. L'accordo-convenzione, che ha valore e forza contrattuale, prevede, tra l'altro, importanti interventi di tutela ambientale e compensativi a favore di Civitavecchia (per un importo complessivo di quasi 28 milioni di euro) ed interventi atti a favorire l'occupazione grazie allo sviluppo dell'imprenditoria locale, alla quale è dedicata una particolare attenzione. L'accordo, al quale si è arrivati dopo la presentazione di una seconda proposta progettuale da parte dell'Enel che prevede la rinuncia alla costruzione di una quarta sezione ed il conseguente abbattimento delle emissioni, farà parte del Protocollo di Intesa concernente il completamento del Piano regolatore del porto di Civitavecchia, del sistema di rete e della logistica sottoscritto alla Presidenza del Consiglio il 1° agosto del 2002. Punto primo della convenzione, ratificata ieri mattina dalla Giunta De Sio (l'accordo non sarà votato in consiglio comunale), la tutela ambientale con l'impegno da parte dell'ente elettrico a razionalizzare ed interrare entro il 2006 i tracciati degli elettrodotti insistenti sul territorio comunale e ad istituire un Osservatorio Ambientale (finanziato dalla spa ma gestito da Regione, Provincia, comuni interessati, Asl, Arpa, Autorità portuale, Ministeri della Salute e dell'Ambiente) con lo scopo di promuovere e coordinare tutte le attività necessarie alla valutazione dello stato ambientale del comprensorio, in virtù dell'analisi dei livelli degli inquinanti e dello studio delle ricadute sulle popolazioni. L'area dell'ex centrale di Fiumaretta sarà restituita al comune, verrà garantita la priorità occupazionale dell'imprenditoria locale (favorita per la manodepera e formata tramite corsi specifici) e una ricollocazione adeguata per i lavoratori di Torre Sud in odore di licenziamento. Nelle casse comunali l'ente elettrico verserà, dunque, per i prossimi cinque anni relativi alle attività di cantiere 27,5 milioni di euro, oltre a 2 milioni per la sede dell'Università che sarà altresì sostenuta con 500.000 euro all'anno per la durata dell'esercizio della centrale. Spazzato via l'incubo del contenzioso che il comune di Civitavecchia ha con l'Enel per la questione relativa all'autoriduzione dell'Ici (la spa vi rinuncia), il colosso energetico verserà almeno 2,7 milioni di euro all'anno per i suoi impianti. «Si tratta di un accordo che non avrei mai sottoscritto qualora non fosse stato così vantaggioso ha commentato, fiero, il sindaco di Civitavecchia L'Enel ha accettato quanto richiesto senza esitazione. I risultati sono quelli che la città chiedeva e che ha ottenuto dopo 40 anni di completa sudditanza dal colosso energetico. Oggi siamo in grando di affermare che Civitavecchia è stata ascoltata ed assecondata nelle sue richieste di miglioramento ambientale, di sviluppo occupazionale e di crescita economica e professionale per le maestranze, le imprese e le professionalità locali».