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Fiat, le dismissioni sono finite

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General Motors ha ancora 18 mesi per decidere sull'aumento di capitale

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Più 5,96 Fiat, più 6,38 Ifi, più 3,64 Ifil. «E' solo un fatto tecnico», sostengono gli operatori «la ristrutturazione è appena partita e non si sa ancora come andrà a finire». In ogni caso, parlando dalle colonne del Sole 24 ore, Morchio ha detto alcune cosette che sono riuscite a portare un pò di luce in una vicenda complessa. Primo: sarà ancora crisi nera per tutto quest'anno (il primo trimestre «è stato brutto») e per gran parte del prossimo, ma verso la fine del 2004 si dovrebbe cominciare a vedere la luce. Secondo, la lista delle dismissioni è stata tagliata, Comau e Marelli prima ne facevano parte e ora non più. Terzo, i rapporti con Genral Motors: saranno soprattutto di tipo industriale, del famoso put se ne parlerà quanto sarà tempo (nel 2009) e comunque gli americani hanno confermato la loro indisponibilità a sottoscrivere, per il momento, l'aumento di capitale da 5 miliardi di cui 3 a carico di Fiat. Quarto, il Lingotto ha definito meglio il suo core bussines: auto, trattori e macchine movimento terra, camion e la componentistica, insomma quello che Fiat ha sempre fatto e sa fare meglio. Unitamente all'emergenza finanaziaria -dice Morchio «ci siamo concentrati sul piano di rilancio commerciale, fissandone prima di tutto il perimetro. Una decisione molto importante per focalizzare tutti gli sforzi e l'attenzione nel mestiere in cui abbiamo competenze. Dimostreremo la nostra capacità di fare innovazione di prodotti di qualità per essere competitivi in un mercato globale». Per quanto riguardo poi le dismissioni, l'ad ha precisato: «riteniamo che il processo di cessioni si debba concludere con Fidis, Toro e Avio». Ovvero Edison non sarà ceduta. Da qui la decisione su Comau e Marelli, rivela Morchio: «Magneti Marelli e Comu erano sulla lista delle dismissioni, ora non più. Nel nostro futuro sarà fondamentale l'innovazione e senza detenere tecnologie chiave si è sconfitti in partenza». Evidentemente il depennamento di Comau e Marelli è stato possibile anche grazio un alleggerimento della situazione finanaziaria di partenza. E veniamo ai rapporti con l'amico americano. «Gm - sostiene Morchio- è un partner industriale di grandissimo valore. Abbiamo in atto joint venture estremamente importanti sia per loro che per noi. Io vorrei, nei prossimi mesi, stare sui temi delle sinergie industriali evitando di enfatizzare aspetti contrattuali che non portano ad alcun valore concreto» il put. appunto. Infine sull'aumento di capitale: "La posizione di Gm è chiara. Noi rispettiamo la loro volontà di non voler sottoscrivere ora l'aumento di capitale, ma sono previsti ulteriori 18 mesi di tempo per la scelta finale».

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