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Wall Street, maxi multa ai big della finanza

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Dieci istituti accusati di conflitto d'interesse: dovranno pagare 1,4 miliardi di dollari

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Tanto è costata a dieci istituti, in testa Citigroup, Credit Suisse First Boston e Merrill Lynch, la vicenda degli scandali che riguarda il conflitto d'interessi fra l'attività di investment banking e quella degli analisti che facevano capo agli stessi gruppi. Tra sanzioni pecuniarie e risarcimenti agli investitori è stata totalizzata la cifra più alta mai pagata per le violazioni delle leggi finanziarie degli Usa. Si tratta in assoluto «della maggiore transazione, in termini di importo che dovrà essere pagato, nella storia di Wall Street», ha commentato il procuratore generale di New York, Eliot Spitzer, formalizzando l' intesa raggiunta con le principali banche d' investimento statunitensi. Spitzer ha rimarcato che «tutti hanno vinto, tranne gli investitori», sottolineando che le banche di investimento hanno «distorto i modelli di business». Un riferimento a quanto detto dal presidente della Sec, l' organo di vigilanza sulla Borsa Usa, William Donaldson, il quale ha precisato che 400 dei 1.400 milioni di dollari di multa verranno devoluti ad un apposito fondo per risarcire gli investitori. Ad accollarsi gli oneri più pesanti di un caso che ha richiesto a Spitzer due anni di indagini sono Citigroup, Credit Suisse First Boston e Merrill Lynch. Dovranno versare ben 800 milioni di dollari, di cui 400 a carico della sola Citigroup. A seguire Morgan Stanley (125 milioni), Goldman Sachs Group (110), Lehman Brothers, JP Morgan Chase, Bear Stearns e UBS Warburg (ciascuna dovrà pagare 80 milioni) e US Bancorp Piper Jaffray (32,5). La maxi-multa da 1,4 miliardi include 875 milioni di sanzione pecuniaria, che dovranno essere pagati subito. L'accordo prevede anche che cadano le teste dell'ex principe degli analisti, Jack Grubman di Salomon Smith Barney, e di Henry Blodget di Merrill Lynch, i quali hanno guadagnato qualcosa come 20 milioni all'anno per aver «consigliato» agli investitori l'acquisto di titoli che in privato definivano invece spazzatura.

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