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L'OCCUPAZIONE femminile cresce più di quella maschile: negli ultimi tre anni sale infatti dell'8,7% contro il 3,1%.

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Dall'ottobre 1999 all'ottobre 2002 le differenze sono rilevanti: rispetto all'inizio del periodo le occupate sono aumentate di 666 mila unità, passando da 7,627 milioni a 8,293 milioni, e gli occupati di 405 mila, da 13,234 milioni a 13,639 milioni. I dati emergono dal notiziario trimestrale del Cnel. Il tasso di disoccupazione diminuisce in tutto il periodo per entrambi i sessi, ma i differenziali permangono elevati a svantaggio delle donne: all'ottobre 2002 il tasso di disoccupazione femminile è pari al 12,1% e quello maschile al 6,9%. Ad ottobre 2002 sono 1,139 milioni le donne in cerca di lavoro, mentre gli uomini 1,013 milioni. Ancora ampia la forbice tra Nord e Sud: le divergenze nel tasso di occupazione tra Mezzogiorno e Centro-Nord sono di 12 punti per gli uomini (rispettivamente 61,7% contro 73,7% nell'ottobre 2002), ma arrivano a sfiorare i 24 punti per le donne (27,3% contro 51,1%). Per quanto riguarda la disoccupazione, il tasso di quella femminile, nell'ottobre 2002, al Centro-Nord è del 6,9%, mentre nel Mezzogiorno arriva fino al 25,8%. Quella maschile è del 3,3% nel Centro-Nord e del 14% al Sud.

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