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Monte Paschi Siena restano le mire su Bnl «Finestra strategica»

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Approvato il bilancio 2002 e rinnovato parzialmente il consiglio di amministrazione per il periodo 2003-2005: Pier Luigi Fabrizi rimane presidente, mentre vengono nominati vice Stefano Bellaveglia ed Emilio Gnutti, espressione dei nuovi equilibri nell'azionariato della banca. Del board senese fanno parte: Roberto Rossi, Andrea Pisaneschi, Luca Fiorito, Giuseppe Catturi, Turiddo Campaini, Fabio Borghi (che insieme Bellaveglia e a Fabrizi sonotutti in rappresentanza della Fondazione Monte dei Paschi), Lorenzo Gorgoni, Emilio Gnutti, Francesco Gaetano Caltagirone, Ivano Sacchetti, Fracesco Saverio Carpinelli, Carlo Querci, Girolamo Strozzi e Massimo Caputi (espressione del patto di sindacato costituito ad hoc tra i soci privati raccolti intorno a Hopa, Unipol, Caltagirone). Per quanto riguarda il bilancio, il 2002 si è chiuso con un utile di circa 580 milioni di euro. Ai soci verrà distribuito un dividendo di 0,0832 euro per azione ordinaria, con stacco della cedola fissato per il 19 maggio e pagamento previsto per il successivo 22 maggio. Il presidente dell'ente, Giuseppe Mussari, ha ricordato come «il bilancio che viene presentato comporta per noi un sacrificio in termini di minor dividendo rispetto a quello percepito sulla base dell'esercizio 2001: in confronto allo scorso anno, infatti, il flusso di risorse che arriverà alla Fondazione per la realizzazione degli scopi istituzionali sarà ridotto di circa il 20%». Per quanto riguarda invece le strategie, come ha detto Fabrizi, la partecipazione di Mps nella Bnl resta «un'importante finestra strategica lungo la direttrice di un'eventuale futura crescita esterna». L'azione strategica della banca, ha poi spiegato Fabrizi, «non ha avuto rallentamenti di sorta, nel senso che la capogruppo ha continuato a muoversi in maniera decisa, procedendo lungo la razionalizzazione». Tra queste attività il presidente ha sottolineato le cessioni della quota nel Sanpaolo Imi (4,99%) e quella nella Cassa di risparmio di San Miniato, nonché la fusione con le controllate Banca Toscana e Bam. Lungo la stessa direttrice anche «la cessione alla Popolare di Vicenza della quota di controllo della Cassa di risparmio di Prato, e il rinnovo per tre anni del Patto di consultazione e di voto con la stessa Banca Popolare di Vicenza relativamente alle quote, complessivamente pari a circa il 7,93%, detenute dalla Banca Monte dei Paschi di Siena e dalla Banca Popolare di Vicenza nel capitale della Bnl».

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