Cartelle pazze, se ne occupa la Camera
La scadenza del condono potrebbe slittare oltre il termine del 16 maggio
«Abbiamo chiesto con una lettera - riferisce il presidente della Commissione, Giorgio La Malfa - un intervento allo stesso ministro Tremonti dopo le dichiarazioni fatte sulla vicenda». Potrebbe dunque esserci a breve un'audizione del ministero dell'Economia, come anche delle associazioni dei consumatori che nei giorni passati hanno sollevato la questione. Intanto martedì, in Commissione, si discuterà una risoluzione presentata da Maurizio Leo (An) proprio sull'invio di avvisi di pagamento relativi a carichi di ruolo non esigibili. Ancora non chiara l'entità del fenomeno. Un membro della stessa Commisione Finanze, Giorgio Benvenuto (Ds), ipotizza che il problema delle cartelle errate sia nella misura di 250-500.000 unità. D'altronde, come ha riferito di recente lo stesso Benvenuto, anche la maggior parte dei deputati e dipendenti della Camera ha ricevuto negli ultimi giorni un invito a pagare somme non dovute. Per tamponare l'ondata di errori commessi dalle esattorie, l'Agenzia delle Entrate ha chiesto un rafforzamento dei call center dei concessionari. La stessa Agenzia ha avviato un'indagine per verificare se in alcuni casi ci siano estremi anche per applicare sanzioni. Il Parlamento dovrà la prossima settimana valutare anche quanto la questione incida sulla possibilità di aderire ai condoni. La scadenza è infatti fissata al 16 maggio, e la necessità di chiedere chiarimenti alle esattorie potrebbe ingolfare la maggior parte delle domande a ridosso della scadenza. E proprio da ambienti parlamentari c'è chi ipotizza un'ulteriore proroga. Il decreto legge che ha fatto slittare dal 16 aprile al 16 maggio la scadenza dei condoni deve ancora essere esaminato dai due rami del Parlamento, e non è da escludere che tra un passaggio e l'altro del dl la data venga spostata ancora in avanti. Intanto i consumatori affilano le armi: secondo lo «Sportello del Contribuente», sarebbero pronte già 500.000 istanze di rimborso ai concessionari da parte dei contribuenti per il versamento di somme non dovute.