Allarme Ocse, la Sars minaccia la ripresa ridotte le previsioni
Questo lo scenario disegnato dall'Ocse, che nel bollettino sulla prospettive economiche dei trenta paesi più industrializzati ha tagliato le stime di crescita. Sul fronte dell'inflazione l'Italia ha subito più di tutti gli altri paesi l'introduzione della moneta unica, con un carovita che anche nel 2003 sarà superiore alla media europea. Il pil non crescerà oltre l'1% e solo nel 2004 si vedrà un +2,4%. Senza interventi del governo, l'anno prossimo il rapporto deficit-pil salirà al 2,8%. La previsione sulla crescita economica mondiale per quest'anno è stata ridotta all'1,9%, contro il 2,2% stimato a novembre. Per il 2004, invece, il pil dei paesi più industrializzati dovrebbe aumentare del 3%. Lo scenario più probabile è quello di una ripresa graduale e in ogni caso «poco spettacolare», anche se al tempo stesso «una ricaduta nella recessione non può essere del tutto esclusa». Pesa anche l'incognita della Sars, la polmonite atipica. Segnali negativi dai deficit pubblici dei paesi dell'area Ocse, che nel 2003 dovrebbero risultare pari in media al 3,5% del prodotto lordo, quindi in «forte deterioramento». Per l'Italia la crescita economica italiana nel 2003 sarà pari all'1%, vicinissima al +1,1% rivisto dal governo, mentre nel 2004 si avrà un'accelerazione, con il tasso di sviluppo destinato a salire al 2,4%. Una «timida ripresa» dovrebbe cominciare a manifestarsi nel terzo trimestre di quest'anno, per poi consolidarsi alla fine del 2003 e mantenersi su questi livelli nel 2004. Il deficit-Pil nel 2003 è stimato al 2,4% (2,3% secondo il governo), ma nel 2004 potrebbe salire, a politiche invariate, al 2,8%. La situazione dei conti pubblici italiani resta «vulnerabile» in presenza di forti aumenti, allo stato attuale imprevisti, dei tassi d'interesse, considerato che il debito rimane elevato. Nel 2003 il costo della vita dovrebbe crescere del 2,3%, mentre nel 2004 si scenderà stabilmente sotto il 2%, con un valore medio pari all'1,9%. Quest'anno gli Stati Uniti dovrebbero crescere del 2,5%, contro il +1% dell' Eurozona. Anche per il 2004 il divario è destinato a rimanere, con gli Stati Uniti in crescita del 4% e l'Eurozona del 2,4%. L'Ocse invita la Bce ad «un ribasso significativo dei tassi».