Fazio e D'Amato: l'economia ha bisogno di riforme
«La lezione di Guido Carli ancora oggi è un punto di riferimento importante a cui guardare», hanno detto il governatore di Bankitalia e il presidente di Confindustria intervenendo - davanti al capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi - alla commemorazione dell'ex ministro del Tesoro, che ha retto anche le sorti di via Nazionale e di viale dell'Astronomia, nel decennale della scomparsa. Nell'Italia di oggi, ha detto Fazio, «di Carli, del suo pensiero, della sua progettualità avvertiamo talora la mancanza in questa fase in cui è necessario procedere ad una ricostruzione di equilibri per la distensione e la pacifica convivenza a livello internazionale. Un momento nel quale l'Europa dovrebbe svolgere un ben diverso ruolo». Carli diagnosticò già trent'anni fa la necessità che l'Italia si attrezzasse con le necessarie riforme, diventate sempre più «ineludibili», ha sottolineato il governatore parlando davanti alla platea, fotografia degli ultimi decenni della vita italiana. Anche per gli industriali «la lezione di Carli ancora oggi è un punto di riferimento importante». L'ex presidente di Confindustria, ha detto D'Amato, «è stato un grande protagonista della vita politica ed economica italiana. Ha denunciato con forza quei lacci e lacciuoli che impedivano lo sviluppo della competitivà delle imprese e del Paese. Molti di quei lacci e lacciuoli nel tempo sono diventati dei veri e propri nodi scorsoi». Per D'Amato, dunque, «la strada per le riforme è oramai a senso unico»: l'Italia, ha detto il leader degli industriali, «ha svoltato l'angolo», ma ora è necessario andare avanti. La riforma Biagi è stato un primo passo: ora tocca alla riforma delle pensioni e a quella della burocrazia. «Questi - ha detto il numero uno di Confindustria - rappresentano importanti impegni che risalgono alla denuncia di Carli». Anche per Fazio «oggi è cruciale riattivare la crescita». Bankitalia è stata in questo un punto di riferimento importante, rispondendo «con le azioni e i fatti» alle critiche, anche pesanti, che emergono «di tanto in tanto». Le azioni, i fatti, il rendiconto circostanziato delle motivazioni e degli effetti dell'agire sono da sempre, ha detto Fazio, «il modo di rispondere della Banca». Anche la coerenza e la solidità intellettuale «sono principi - ha chiuso Fazio - dai quali non distoglie la virulenza, che emerge di tanto in tanto, di consolidati interessi di parte che pretendono di apparire come interessi generali». Non è intervenuto il capo dello Stato, che però ha voluto rievocare un ricordo personale che risale a quindici anni fa: «Il ricordo più caro di Guido Carli - ha detto Ciampi - lo tengo sempre sul tavolo. Un libro con dedica del 1988, intitolato "I pensieri di un ex Governatore", con una dedica che recitava così: "A Carlo Azeglio Ciampi, il Governatore che porterà la Banca d'Italia ad integrarsi nella Banca centrale europea"».