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Iraq, aiuti alle imprese italiane

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Urso: le nostre industrie possono partecipare allo sviluppo del Paese

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Lo ha annunciato il vice ministro al commercio estero, Adolfo Urso, presentando all'Ice il progetto «the palm» che l'italia realizzerà a Dubai. Urso ha avuto una riunione con i rappresentanti ormai dell'ex opposizione irachena in esilio e con esperti internazionali, durante la quale è stato messo a punto il pacchetto per le nostre imprese in Iraq con il coinvolgimento di Ice, Sace e Simest. Una prima riunione di ricognizione si era tenuta l'altro ieri per individuare i settori di intervento e le aziende potenzialmente interessate al processo di ricostruzione in Iraq e il gruppo di studio tornerà a vedersi il 24 aprile. Già 250 imprese italiane sono attive da tempo in Iraq nell'ambito del programma Onu «oil for food» e l'Italia è a tutt'oggi il partner commerciale di Bagdad. Le misure di sostegno allo studio prevedono anche la possibilità di revisioni normative per incentivare la presenza italiana in Iraq. Il lavoro svolto dal ministero sarà sottoposto in un secondo tempo all'esame della task force del ministero degli esteri che dovrà indirizzare anche l'intervento umanitario e gli aiuti finanziari italiani in iraq del ministero dell'economia. Sul debito estero iracheno, Urso ritiene che la strada più percorribile sia quella della riconversione, l'unica che renderà possibile una ripresa del paese. Aspettando l'intervento dell'Onu «ci siamo mossi, innanzitutto a livello umanitario». L'Italia, ha continuato Urso, «ha dato un supporto politico significativo». Una missione in Iraq a sostegno delle imprese italiane non è ancora all'ordine del giorno, anche se non è da esludere in una seconda fase.

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