Conti pubblici, oggi il governo indica le stime di crescita
I conti della Trimestrale di cassa e la Relazione previsionale e programmatica con gli obiettivi per i prossimi mesi arrivano in consiglio dei ministri. Dati che serviranno a tracciare le linee del prossimo Documento di programmazione economica e successivamente della Finanziaria. Gli istituti internazionali dal Fondo Monetario alla Bce hanno già delineato uno scenario a tinte scure con un'economia in forte rallentamento. E l'Italia non fa eccezione. Il viceministro Mario Baldassarri ieri ha detto che il governo ha intenzione di tener conto delle stime fatte dagli istituti che indicano per l'Italia una crescita tra l'1 e l'1,3%. Il governo potrebbe prendere in considerazione le previsioni del Fondo Monetario ovvero un aumento del pil dell'1,1%. Il rallentamento dell'economia costringe a rivedere anche le stime dell'indebitamento. Il deficit dovrebbe superare di poco il 2%, arrivando pericolosamente vicino alla soglia limite del 3% che è il tetto massimo consentito dai parametri di Maastricht. Ieri sono arrivate le valutazioni dell'Isae che indica per il 2003 una crescita dell'1,2% ma stima un netto miglioramento per il prossimo anno con un incremento del pil del 2,2%. Quanto al rapporto tra deficit e pil l'istituto parla di un 2,2% in discesa rispetto al 2,3% del 2002. Alla base di questo ottimismo c'è anche il mutamento dello scenario internazionle con la conclusione del conflitto in Iraq e il coinvolgimento dell'Italia nei piani di ricostruzione. Questo dovrebbe contribuire per circa un decimo di punto alla crescita del pil tra il secondo semestre di quest'anno e l'inizio del prossimo. A favore dell'Italia gioca anche l'atteggiamento più permissivo di Bruxelles. Nei giorni scorsi la Commissione ha ribadito che il Patto di Stabilità non va toccato e non sono concesse deroghe ma ha anche lasciato intendere che è possibile una maggiore elasticità nella valutazione dei deficit economici. Sempre secondo l'Isae con una manovra di 1,4 punti di pil si arriverebbe nel 2004 ad un deficit dell'1,6%. L'Isae ha previsto anche un calo della pressione fiscale. Baldassarri ha però invitato alla cautela su questo punto. La seconda tappa della riforma è pronta ma, avverte «vedremo se da qui a settembre (quando il governo presenterà la Finanziaria) ci saranno spazi per applicarlo. Tutto dipenderà dall'andamento della finanza pubblica». Intanto ieri un vertice in Senato tra la maggioranza e il ministro dell'Economia Tremonti ha affrontato il tema della riforma della Finanziaria. La sperimentazione delle novità potrebbe partire già con la prossima manovra economica. Le modifiche riguardano la normativa per l'esame parlamentare del documento di bilancio. Si sta valutando se scegliere la via della modifica legislativa oppure se intervenire, come sembra più probabile, sui regolamenti parlamentari.