Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Sanità e Enti locali, sciopero il 19 maggio

default_image

  • a
  • a
  • a

Cgil, Cisl e Uil di categoria hanno proclamato 48 ore di sciopero dei circa 1.200.000 lavoratori tra sanità ed enti locali, di cui le prima 24 ore si svolgeranno il 19 maggio, ma la protesta è destinata ad estendersi anche agli altri lavoratori pubblici, a cominciare da quelli del parastato. I sindacati contestano in particolare il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, colpevole - secondo le organizzazioni confederali - «di aver tradito gli accordi assunti in precedenza». Per Tremonti, infatti, - sostengono le federazioni - l'accordo quadro raggiunto con il governo a febbraio del 2002, anche grazie all'intervento del vice premier Gianfranco Fini, avrebbe valore solo per gli statali e non per tutti i lavoratori pubblici. Una posizione, questa, - sempre secondo quanto riferiscono i sindacati - che il ministro avrebbe fatto presente ai comitati di settore. È possibile, quindi, che nei prossimi giorni si svolga una riunione tra le confederazioni e le categorie per valutare la situazione e decidere il da farsi. Tra l'altro anche l'unico contratto per il quale è stato raggiunto un accordo, quello degli statali, è impantanato dopo che il governo ha chiesto che nel testo vengano fatte alcune precisazioni. «I contratti sono scaduti da oltre 15 mesi e avrebbero dovuto essere sbloccati dall'accordo quadro del 6 febbraio dello scorso anno - dice il segretario confederale della Cgil, Gian Paolo Patta - con interventi successivi il governo tra promesse non rispettate e interventi del ministro del Tesoro è riuscito a non garantire ai propri dipendenti il giusto contratto». Da qui, dunque, la possibilità di estendere lo sciopero anche alle altre categorie. «Lo stesso - dice ancora Patta - varrà per la scuola qualora la ripresa delle trattative non portasse ad una rapida e positiva conclusione». Per il segretario nazionale della Fp-Cgil, Carlo Podda, lo sciopero di enti locali e sanità è «inevitabile considerando che è la prima volta, negli ultimi dieci anni, che a quasi due anni dalla scadenza del precedente contratto il tavolo di trattativa non è stato neanche aperto». Ma Podda chiama in causa anche le regioni per le quali, dice, il contratto «non può essere considerato un optional». «Le direttive per il parastato, la sanità e gli enti locali sono ferme perchè Tremonti ha dichiarato che l'intesa vale solo per gli statali», sostiene il segretario della Fps-Cisl, Rino Tarelli, secondo il quale si tratta di un fatto «gravissimo». Per il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo, sarebbe utile una riunione con tra confederazioni e categorie anche «perchè i problemi riguardano tutti i settori del pubblico impiego». Ma prima di arrivare allo sciopero, secondo il sindacalista, si potrebbero mettere in atto altre forme di protesta tra cui l'invio di e-mail di protesta da parte dei lavoratori al governo e alle altre controparti.

Dai blog