Mediobanca, la svolta di Galateri
Restano invece ancora da attribuire le deleghe al presidente e ai neo-direttori generali, Alberto Nagel e Renato Pagliaro, di cui il consiglio ha formalizzato la promozione. Giovedì è in programma una riunione del comitato esecutivo, che potrebbe affrontare la questione, mentre per il cambiamento dello statuto, richiesto per portare a due le direzioni generali, dovrà essere convocata un'assemblea straordinaria. E può darsi che, a dispetto delle attese di una convocazione in tempi stretti, l'assise possa slittare e tenersi con l'assemblea ordinaria di ottobre. Serve tra l'altro il via libera formale di Bankitalia, anche se un sì sarebbe già arrivato da via Nazionale via telefono lunedì scorso nella trattativa serrata che ha convinto l'ad Vincenzo Maranghi alle dimissioni. Da definire poi restano i nomi dei rappresentanti francesi in consiglio e della ripartizione del 2% che i nuovi azionisti esteri vincoleranno al patto insieme al 5% di Bollorè e al 3% di Groupama. Secondo Bollorè il gruppo Dassault sarà socio del patto, mentre Jean Azema, presidente di Groupama, «sarà senz'altro proposto al consiglio». Con lui potrebbe entrare Tarak Ben Ammar, consulente di Bollorè. Resta da discutere - sempre secondo il finanziere bretone - se il presidente di Generali Antoine Bernheim, rientra nel novero dei quattro rappresentanti francesi. In ogni caso almeno due membri dell'attuale consiglio dovranno dimettersi per far posto ai francesi. Quanto alla riunione odierna, preso atto delle lettere di dimissioni presentate dal presidente Francesco Cingano e da Maranghi, il consiglio, riunito quasi al completo ha cooptato, Galateri e Bollorè e ha nominato il primo alla presidenza. Il ricambio al vertice ha avuto ripercussioni sul comitato esecutivo, dove accanto al neo-presidente, sono entrati, anche grazie al passo indietro di Antoine Berheim, lo stesso Bollorè e l'amministratore delegato di Pirelli Carlo Buora. Mentre si è aperta, secondo il presidente di Pirelli e Telecom, Marco Tronchetti Provera, «un'era nuova che rappresenta in parte anche la continuità». In borsa il titolo Mediobanca ha terminato pressochè invariato (+0,01%). Generali, che ha incontrato la comunità finanziaria a Londra, ha perso, invece, in controtendenza col settore assicurativo, lo 0,91%. Nella City l'Ad del Leone Giovanni Perissinotto si è dichiarato «contento che si sia trovata una soluzione agli eventi burrascosi in Mediobanca» e ha definito probabile la convocazione di un'assemblea straordinaria della compagnia triestina per cambiare lo statuto e allungare il mandato, oggi annuale, ai vertici.