Industria, produzione in calo per crisi auto
La flessione, come ha commentato l'Istat, è in parte dovuto al -38,1% registrato nella produzione di auto . L'Istat, ne comunicare il dato di febbraio, ha anche precisato di aver rivisto il dato di gennaio che si è chiuso con un calo dell'1,4% rispetto al -1,5% precedentemente stimato. La flessione registrata in febbraio rappresenta il secondo calo consecutivo dall'inizio dell'anno. Ad incidere negativamente sul dato di febbraio sono stati i beni di consumo, scesi su base tendenziale del 3% (-7,8% beni durevoli e -1,7% beni non durevoli), i beni strumentali -28%, i beni intermedi (-2,1%). L'unica voce in controtendenza fra i raggruppamenti principali di industria è l'energia, che a febbraio ha segnato un +8,3% tendenziale ed un +5,4% congiunturale. Nel periodo gennaio-febbraio 2003 l'energia è ancora in controtendenza rispetto alle altre industrie: il comparto energetico infatti ha segnato una crescita del 3,2%, a fronte del -3,7% dei beni di consumo, del -2,8% dei beni strumentali e dello 0,1% dei beni intermedi. Analizzando i singoli settori di attività economica il calo è pressoché generalizzato in tutti i settori di eccellenza dell'industria italiana: il tessile e l'abbigliamento ha registrato su base tendenziale un calo del 7,9%, a fronte del -2,9% delle industrie di pelli e calzature e del -8% nella produzione di mobili. Il risultato peggiore è stato comunque messo a segno dalla produzione di mezzi di trasporto che ha perso il 12,2%. In particolare in febbraio la produzione di autoveicoli è scesa, su base annua, del 23,8%. Ben più pesante il bilancio della produzione di automobili, che hanno un peso di poco superiore all'1% nel paniere preso in considerazione dall'Istat. La produzione dell'auto è infatti scesa su base tendenziale del 38,1% portando così il bilancio dei primi due mesi dell'anno a -31,4%.