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Fiat, un anno difficile ma nel 2004 la svolta L'auto è il futuro

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Davanti alla platea di migliaia di imprenditori, riuniti a Torino per il convegno di Confindustria, Umberto Agnelli manda un messaggio di ottimismo e assicura il massimo impegno per il rilancio del gruppo. Un intervento che è uno strappo, spiega, «alla regola che ci siamo imposti: poche parole, molti fatti». E dice, subito, senza mezzi termini, che nel passato ci sono stati errori nella gestione della Fiat. Nessuna critica diretta ai vertici che lo hanno preceduto, nessun nome. Ma il messaggio è eloquente: «Allo sviluppo del nostro principale business, l'automobile, è venuta a mancare attenzione adeguata e molte risorse sono state bruciate. Nel frattempo, per rafforzare gli altri settori, il gruppo si era impegnato in una serie di acquisizioni in una fase di congiuntura economica molto positiva e perciò caratterizzata da prezzi elevati e da aspettative di grande crescita». Ora, però, bisogna guardare avanti. E il presidente della Fiat non ha alcun dubbio: «Supereremo i momenti duri - afferma - restituendo a Torino il suo ruolo di prim'attore sulla scena industriale internazionale. Quello che stiamo portando avanti, il rilancio della Fiat, è un grande progetto industriale che avrà rilevanti valenze non solo economiche, ma anche sociali». Agnelli delinea la fisionomia della nuova Fiat: dopo le dismissioni portate avanti con celerità, oggi «il gruppo produce automobili, veicoli industriali, trattori agricoli e macchine per movimento terra. Questa è stata la nostra storia, questo sarà il nostro futuro sul quale stiamo concentrando tutti i nostri sforzi». Il messaggio è positivo anche per Torino: «Mirafiori resterà il cuore, il cervello pensante, di tutto il nostro sistema auto». «Adesso ovviamente bisogna vedere - commenta il sindaco Sergio Chiamparino - come questa intenzione si traduce in pratica. Per raggiungere questo risultato a Mirafiori deve essere realizzato il nuovo modello, destinato a sostituire la Punto nel 2005». E anche il presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, plaude all'impegno «importante ribadito pubblicamente da Agnelli». Il numero uno del Sanpaolo Imi, Rainer Masera, assicura «pieno sostegno delle banche alla famiglia Agnelli e al nuovo management del gruppo».

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