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Poste, in attivo dopo 50 anni

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Gasparri: è un risultato storico. In Borsa nella seconda metà del 2004

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Anche il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri ha parlato di «risultato storico», osservando anche come si tratti «di un vero risanamento e di una reale riorganizzazione aziendale», tanto più significativo in quanto «questo traguardo è stato raggiunto in soli quattro anni». Gasparri ha anche posto l'accento sul Bancoposta che da solo ha rappresentato il 44% dei ricavi della capogruppo: «La lusinghiera crescita del BancoPosta, che archivia il 2002 con un incremento del 12% sfiorando i 3 miliardi di euro di ricavi - ha detto il ministro - avvalora le mie affermazioni». Il bilancio 2002 ha evidenziato, oltre all'utile di 22 milioni di euro, una crescita del 3% dei ricavi totali, a 7.804 milioni. È inoltre migliorata la gestione industriale, con il margine operativo lordo consolidato che è cresciuto del 38% (+225 milioni). Il mol di Poste spa è salito del 48% (+282 milioni). A proposito di BancoPosta, l'ad Sarmi ha sottolineato come «risulti il comparto che ha avuto il maggior sviluppo in questo scenario di consuntivo 2002 e stia promettendo una performance ancora migliore per il 2003». Per quanto riguarda infatti i ricavi da mercato di Poste Italiane Spa, che hanno registrato nel 2002 una crescita del 4% sull'anno precedente, i servizi di BancoPosta hanno registrato un deciso incremento di circa 327 milioni di euro (+12,3%) e contribuiscono per il 44% al totale dei ricavi. La crescita di BancoPosta è prevalentemente attribuibile - ha spiegato la società - ai conti correnti e ai prodotti di investimento venduti attraverso gli sportelli postali (obbligazioni: raccolta nell'esercizio 2002 di 4,9 miliardi di euro; assicurazioni vita; raccolta per 3,1 miliardi di euro). I conti correnti BancoPosta retail hanno raggiunto al 31 dicembre 2002 quota 2.556.000 da 1.760.000 del pari periodo dell'anno precedente. I ricavi dei servizi postali hanno invece registrato un calo dell'1,1% dovuto, come ha notato la società, alla generale contrazione del mercato a livello internazionale. I costi operativi della capogruppo si sono ridotti dell'1% rispetto al 2001, attestandosi a 6.562 milioni di euro. In particolare, il costo del personale nel 2002 è stato pari a 4.781 milioni di euro (-2%) rispetto a 4.879 milioni di euro nel 2001 grazie, come spiega la società, a un'attenta gestione del turnover. I primi mesi 2003 risultano ancora in crescita nonostante la sfavorevole situazione congiunturale, ha notato Sarmi, che ha anche confermato l'obiettivo dell'approdo in Borsa nella seconda metà del 2004.

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