Borsa, prevale l'incertezza
C'è il timore per la ripresa economica. Così i listini europei navigano quasi tutti in territorio negativo, anche se a metà mattinata riducono le perdite (Londra -1,23%, Parigi -0,77%, Francoforte -1,07%). D'altra parte già lunedì Wall Street nel finale aveva ridotto i guadagni e ora naviga intorno alla parità (Dow Jones +0,18%, Nasdaq -0,18%), facendo presagire per una prevalenza di realizzi. Si distingue tuttavia Piazza Affari, in avvio molto debole, ma passata in territorio positivo grazie alle performance di alcuni valori di peso del paniere Mib30 (+0,27%); il Mibtel segue i titoli guida e guadagna lo 0,17%; rimane invece negativo il Numtel (-0.48%). Sul versante valutario, l'euro continua a recuperare terreno, dopo essere scivolata ieri sotto quota 1,06 dollari, e questa mattina in Asia riesce a riportarsi sopra quota 1,07. Dopo un'iniziale prevalenza delle prese di beneficio su tutti i maggiori titoli dopo la serie di ribassi delle ultime sedute, a Milano sono passati al segno positivo gli andamenti di Eni (+0,47%), Fiat (+0,23%), Autostrade (+0,64%). In deciso rialzo Seat (+2,63%) in attesa della cessione delle directories, per le quali si sono fatti avanti molti pretendenti soprattutto stranieri. Restano in calo alcuni fra i principali bancari (Capitalia -1,83%, Intesa -1,36%), tecnologici (Stm -2,41%); e poi anche Olivetti (-0,90%). Tiene Tim (+0,9%) dopo il forte rialzo della vigilia in reazione all'alleanza internazionale con Telefonica e T-Mobile. Prevale la prudenza su Mediobanca, che però passa in negativo (-1,4%), dopo il cambio al vertice. Rimbalzano invece le Generali (+0,67%), di nuovo in prossimità di quota 20 euro. Scende il prezzo del petrolio e, di conseguenza anche quello dei carburanti. Grazie all'allentamento delle tensioni sulle quotazioni internazionali dell'oro nero, il prezzo della verde solo nell'ultimo mese ha perso così fino a 0,034 euro al litro. Vale a dire oltre 65 vecchie lire in meno che per un pieno di un'auto di media cilindrata si traduco in quasi due euro di risparmio. Ieri hanno tagliato Agip, Api, Esso, Q8, Shell e Tamoil. E da oggi un nuovo ribasso è stato annunciato dalla Kuwait e dalla Erg.