Tute blu verso lo sciopero
Ma è probabile che le azioni di lotta, dopo la moratoria che scadrà il 27 aprile, saranno separate con, da una parte Fiom, e dall'altra Fim e Uilm. Se, infatti, nell'incontro di ieri Fim e Uilm hanno rilevato leggeri passi in avanti sull'inquadramento e sulla formazione, ma nessuna novità sostanziale sul salario, la Fiom ha dato un giudizio nettamente negativo. «Se, finita la moratoria - ha detto il leader della Fiom, Gianni Rinaldini - le posizioni rimangono quelle attuali, è evidente che ci saranno iniziative di sciopero. E lo sciopero sarà proclamato a sostegno della nostra piattaforma, non si può proclamare lo stesso sciopero su due piattaforme diverse». Il segretario della Fim, Giorgio Caprioli, ha detto che per ora si sta andando «piano come le tartarughe». «Non posso essere ottimista che il contratto si faccia entro la moratoria e quindi senza scioperi», ha aggiunto. Il prossimo incontro in riunione plenaria è previsto per il 17 aprile, ma prima sono previste riunioni delle commissioni il 9, 10 e 11 aprile. La trattativa ha registrato delle aperture da parte delle imprese sull'inquadramento e sulla formazione. Le aziende propongono un gruppo di lavoro per rivedere gli inquadramenti ma i sindacati chiedono che la revisione avvenga entro questa vigenza contrattuale (e quindi entro il 2006). Sulla formazione le imprese si sono dette disposte a istituire gli enti bilaterali nazionali e a discutere eventualmente anche di quelli territoriali. Le imprese sono invece tornate a dire no a discutere gli incrementi salariali legate alla produttività (così come chiede la Fiom) e incrementi per chi non fa contrattazione di secondo livello (come chiedono Fim e Uilm). Le imprese hanno ribadito anche la loro posizione sull'inflazione programmata anche se, sottolineano, questo è il perimetro su cui si discute «ad oggi». «Siamo disponibili a parlare di inflazione avendo un vincolo dato da quella programmata perchè la stessa è richiamata dal protocollo di luglio - ha detto Biglieri - il perimetro ad oggi è quello del 4,3% (67 euro, contro i 92 chiesti da Fim e Uilm e i 135 uguali per tutti chiesti dalla Fiom, ndr).