Fiat, accordo con Carlyle per la vendita di Avio
000dipendenti, un fatturato nel 2002 di 1.534 milioni di euro con un risultato operativo di 210 milioni di euro. Un altro gioiello della collezione Agnelli è così in procinto di essere venduto, come previsto dal piano di risanamento del gruppo e fortissamente richiesto dalle banche creditrici di Torino anche di recente. La scelta, lo si era ormai capito da qualche giorno, è caduta sul fondo statunitense Carlyle e della partita sarà anche Finmeccanica, la società a controllo pubblico italiana, che opera nelle stesso settore e da sempre interessata alla vendita della Fiat Avio. I dirigenti del Lingotto hanno sottoscritto con quelli di Carlyle un cosiddetto «memorandum of understanding» per la cessione di tutte le attività aerospaziali della società italiana. La trattativa, come già accennato, coinvolge anche Finmeccanica, in qualità di socio industriale e, si legge in una nota del Lingotto, si basa su un «enterprise value» di 1,6 miliardi di euro. Valore da sempre fatto come base per la vendità della società del Lingotto. L'accordo di intesa firmato con Carlyle arriva, spiegano nella nota da Torino, «alla fine di una prima fase di negoziazione». «Nei prossimi giorni - prosegue - inizierà l'attività in esclusiva per la due diligence della durata di circa cinque settimane». Gli effetti dell'annuncio dell'accordo con Carlyle si sono subito fatti sentire in Borse, dove il titolo Fiat, da tempo depresso e stazionante sotto i 6 euro è schizzato del 3,1% superando la soglia critica di questi ultimi tempi. I volumi trattati sono stati particolarmente elevati. «La valutazione di 1,6 milioni di euro su cui viene condotta la trattativa per Fiat Avio e' in linea con le attese, non ci sono particolari sorprese", ha osservato a caldo un trader. In forte rialzo anche Finmeccanica (+3,4%). Carlyle non è un fondo come gli altri, particolarmente legato alla famiglia del presidente Bush , e fino all'11 settembre, si dice, partecipato anche dalla famiglia Ben Laden, ad un certo punto della vicenda sembrava essere fuori gioco, mentre era data per favorita l'accoppiata Finmeccanica e l'equivalente francese. Poi alla vigilia della presentazione delle offerte vincolanti d'acquisto c'è stato il ribaltone sul quale, sembra abbiano inciso anche le vicende politiche legate al conflitto iracheno e in particolare le diverse posizione assunte nei confronti degli Stati uniti da Italia e Francia. La Fiat ha previsto l' applicazione delle procedure di mobilità per non oltre 200 lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese, per il prossimo settembre quando è prevista la riapertura definitiva della fabbrica.