Antonio Fazio visto dai tedeschi «Monarca della Banca d'Italia»

Tra i ministri delle Finanze di Eurolandia, riuniti in via informale nei pressi di Atene, si è registrato un consenso pressochè unanime all'ipotesi di un prolungamento del mandato dell'olandese alla presidenza della Banca centrale europea. Il via libera è arrivato dai piccoli Paesi come dai grandiFrancia compresa, il Paese più coinvolto: nel maggio del 1998, al momento dell'insediamento di Duisenberg, fu raggiunto un accordo con Parigi per procedere a metà mandato con una staffetta a favore del governatore francese Jean Claude Trichet. Il crack del Credit Lyonnaise e il coinvolgimento di Trichet nell'inchiesta giudiziaria hanno complicato le cose. Ultimamente era emersa anche l'ipotesi che il Governatore della Banca d'Italia Fazio potesse succedere a Duisenberg. Della questione si sono occupati molti giornali ma in particolare il Frankfurter Allgemeine Zeitung, autorevole quotidiano tedesco è entrato di prepotenza nella questione facendo un ritratto a tratti anche pungente di Fazio. A cominciare dal titolo che incorona il Governatore a «Il Monarca della Banca d'Italia» e esordisce dicendo che «tiene discorsi sui temi più disparati dall'agricoltura, a Tommaso d'Aquino oppure su "Il Monachesimo e la Globalizzazione"». Ma vediamo i punti salienti dell'articolo del quotidiano tedesco. «Fazio è attualmente il secondo italiano a trovarsi ai vertici della Banca Centrale Europea, tuttavia mostra tutta un'altra personalità rispetto a Tommaso Padoa-Schioppa, uomo di mondo, con grandi capacità diplomatiche, che lavora al direttorio della ECB a Francoforte». «Alla sua nomina a governatore della Banca Centrale nel 1993, quale successore di Carlo Azeglio Ciampi, Fazio fu accolto come candidato senza schieramento, una candidatura di compromesso, conosciuto solo per i week-end di spiritualità che organizzava anche per i collaboratori della Banca Centrale. Molto presto però si palesò per Fazio la possibilità di dimostrare la sua resistenza e solidità: quando nel 1995 il cambio della Lira stava precipitando negli abissi e un Padoa-Schioppa come numero tre della Banca d'Italia non sapeva più che pesci prendere, Fazio fece di tutto per salvare l'Italia da una nuova spirale di svalutazione e impennate inflazionistiche. Tirò energicamente le briglie della politica monetaria e riuscì così ad annunciare mese per mese i valori inflazionistici da raggiungere, con tale attendibilità che, contrariamente ad ogni precedente esperienza, la Lira ricominciò a guadagnare terreno. Subito dopo anche gli oppositori di Fazio alla Banca Centrale gli riconobbero il merito di aver sconfitto lo zoccolo duro dell'inflazione italiana».