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Finmeccanica, verso accordo con Carlyle

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Non verrà ridotta la quota in Stm. Fatturato in crescita del 9-10% nel 2003

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E intanto la holding controllata dal Ministero dell'Economia mette sul tavolo una serie di previsioni tutte all'insegna della crescita, con l'intento d'incrementare il proprio fatturato del 9-10% nel 2003 e di realizzare un tasso di crescita media annua nell'ordine dell'8-9% fino al 2005. Ottimistiche anche le previsioni in termini di Ebitda (utile prima delle imposte, delle svalutazioni e degli ammortamenti) che - secondo la società - dovrebbe salire del 6-6,5% nel 2003 e del 7-7,5% nel 2005. Quanto alla politica dei dividendi, la società precisa che la crescita prevista sarà in linea con gli utili. Finmeccanica conta di risparmiare complessivamente dai 150 ai 200 milioni di euro nel periodo 2003-2005 grazie ai miglioramenti in termini di efficienza che verranno realizzati razionalizzando l'area industriale, centralizzando gli acquisti e attraverso il taglio dei costi indiretti e delle spese. Ma senza fretta, almeno per quanto riguarda la cessione delle controllate nel settore civile, l'Ansaldo Energia e l'Elsag. E' invece debole l'idea di creare una sorta di Finmeccanica2 che dovrebbe raggruppare tutte le attività civili del gruppo. ìE' solo una delle ipotesi allo studio e - precisa l'amministratore delegato Roberto Testore - non l'abbiamo affrontata in maniera strutturata". "Il nostro compito resta quello di valorizzare i nostri asset. Siamo convinti che i trasporti possano giocare un ruolo di grande player mentre per Elsag è possibile la realizzazione di un polo italiano o una partnership". Finmeccanica infatti non si aspetta grandi vantaggi dal possibile aumento degli investimenti destinati dallo Stato italiano al settore difesa e punta, piuttosto, a proseguire nella politica di partnership in programmi internazionali ed europei. Sull'altro fronte, quello delle acquisizioni, il presidente Pierfrancesco Guarguaglini precisa che Finmeccanica non intende disimpegnarsi da Stm per rilevare il settore ìspazio" dell'azienda Fiat e comunque su Fiat Avio sta trattando direttamente il fondo Usa Carlyle. ìL'accordo è quasi fatto", sottolinea Guarguaglini, ìpotrebbe essere questione anche di ore". E Testore aggiunge che "se l'operazione (Fiat Avio, ndr) andrà come pensiamo noi, non ci sarà bisogno neanche di ricorrere a monetarizzazioni sui titoli Stm", che potrebbero invece essere effettuate in una logica di valorizzazione della partecipazione. Un disinvestimento da Stm - hanno detto i vertici di Finmeccanica - sarebbe ipotizzabile solo se si presenterà l'opportunità di allargare il core business, quindi nei settori difesa e spazio, con acquisizioni di realtà fuori dall'Italia e in particolare in Usa e Regno Unito. Ma sulla quota di Stm, il colosso del microchip, Finmeccanica pensa che sia una sorta di risorsa finanziaria da utilizzare per la crescita. ''Abbiamo la facoltà", dice Guarguaglini, ìe sottolineo la facoltà, di cedere tra il 31 dicembre 2003 e il 31 marzo 2004 il 7,3% delle azioni Stm anche se è possibile realizzare strumenti finanziari su tali titoli". Ogni decisione su Stm sembra comunque legata all'affare Fiat Avio: ''Se questa operazione andrà come pensiamo - conclude Testore - non avremo bisogno di queste opportunità».

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