Billè, basta con aiuti all'auto
Il presidente lancia la proposta di un bond familiare con tassi elevati
E Gianni Alemanno, ministro delle politiche agricole, nella giornata conclusiva di Cernobbio, manda segnali di apertura. La proroga degli incentivi auto - spiega - «è solo un ipotesi» ma «bisogna fare una riflessione complessiva, senza misure troppo settoriali» perchè «in un momento di guerra, il mercato interno - dice - va sostenuto sul fronte dei consumi». Billè si è presentato a Cernobbio con cifre allarmanti sul fronte dell'economia e ha ventilato, in caso di guerra lunga, la recessione ed il rischio di una brusca frenata dei consumi. E ha chiesto «risposte precise» al Governo: bonus fiscale sui carburanti, avanti tutta per le infrastrutture e ripensamento di misure che rischiano di appesantire la situazione dei conti. Ma anche e soprattutto vere e proprie misure di sostegno - stando attenti a non incorrere nei «rigori Ue» - ai «beni durevoli». Nessuno ne parla ufficialmente ma si potrebbe cominciare dai beni «made in Italy», elettrodomestici e mobili in prima linea, più penalizzati dall'effetto-guerra. La parola rottamazione non viene mai pronunciata ma è evidente che ci si pensa. La risposta che attende la Confcommercio dal governo di certo passa così per il credito al consumo: abbattimento dei tassi dei prestiti rateali, defiscalizzazione e deducibilità, tanto per fare alcuni esempi. Ma di certo no - ribadisce Billè - a misure come gli ecoincentivi per il settore automobilistico, la cui proroga è stata ventilata dal ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano. Si tratta di uno strumento «anticiclico - tuona Billè - che ha ormai esaurito la propria efficacia» e che, comunque, copre un segmento troppo limitato sul fronte dei consumi: solo 74 miliardi di euro a fronte di una spesa delle famiglie di oltre 738 miliardi. Sugli ecoincentivi Alemanno frena: «quella di Marzano è solo un ipotesi. È chiaro che una strategia di questo genere deve essere concertata a livello di Consiglio dei Ministri». Il presidente della Confcommercio lancia l'idea di un bond familiare. Le famiglie non spendono e risparmiano per affrontare i tempi cupi della crisi, spiega infatti Billè proponendo di utilizzare quei soldi che giacciono in stand by nelle banche per realizzare le infrastrutture, coinvolgendo le famiglie in un grande piano di rinascita nazionale. Come? «Emettendo obbligazioni a medio e lungo termine ad un tasso superiore a quello di mercato che consenta di convogliare questi risparmi sugli investimenti necessari a realizzare le grandi infrastrutture», spiega Billè.