Abi, il 50% del credito alle piccole imprese
L'Abi replica a muso duro alle accuse lanciate da diversi esponenti di governo e dagli industriali anche se ammette che la presenza nel Sud della rete bancaria è ancora scarsa. Sulle 739 banche presenti in Italia solo 197 operano nel Mezzogiorno e, di queste, 161 hanno sede legale al Sud. Complessivamente, riporta il dossier, nel meridione si contano 6.558 sportelli su un totale di 29.477 (ovvero una media di 31,3 sportelli ogni 100.000 abitanti, a fronte dei 61,4 - circa il doppio - nel Centro-nord). Le più presenti nel Mezzogiorno, tra l'altro, sono proprio le banche del Centro-nord che, direttamente ed indirettamente, controllano (dati 2001) l'81% del mercato dei depositi dell'area e l'84% di quello degli impieghi. Dai dati diffusi dall'Abi, comunque, emerge che tra giugno 1997 e giugno 2002 la dinamica dei fidi accordati è risultata perfino superiore a quanto poi utilizzato dalle imprese del Sud. Il rapporto tra utilizzato e accordato, indicatore del grado di restrizione delle condizioni creditizie, si è avvicinato nel Sud al dato del Nord, presentando una diminuzione di 5 punti percentuali, dal 75% al 70%, mentre nel Centro Nord è rimasto stabile sul 63%. Insomma, sostiene l'Abi, le banche non hanno chiuso il rubinetto dei crediti a favore delle imprese meridionali. Inoltre, a dimostrazione l'Abi cita da una parte l'alta incidenza negli ultimi anni degli impieghi sul pil del Sud (159 miliardi nel 2001, pari al 64,3%, contro i 79,3 miliardi di euro del 1990, pari al 56,3%) e dall'altra l'alto tasso di indebitamento bancario delle imprese meridionali rispetto al totale dei debiti finanziari: il 76% del totale contro circa il 60% delle imprese del Centro-nord. Il differenziale dei tassi si spiega con la diversità nel grado di rischio, con i tempi più lunghi per le procedure di recupero e con la frammentazione dei rapporti creditizi.