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SCENDE la disoccupazione in Italia, ma rallenta ulteriormente il ritmo di crescita dell'occupazione.

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Ma, in termini congiunturali, ovvero rispetto al trimestre precedente, il tasso aumenta dall'8,9% al 9,0% (dato destagionalizzato). Il numero degli occupati, sempre a gennaio, è pari a 21.824.000 unità con un ritmo di crescita su base annua pari allo 0,8% (+180mila unità), in ulteriore decelerazione rispetto alla precedente rilevazione. A ottobre il numero degli occupati era salito, infatti, dell'1,1% su base annua e a luglio, sempre su base annua, era salito dell'1,2%. Nei mesi precedenti il numero degli occupati era stato ad aprile in crescita dell'1,8% e a gennaio dell'1,7%. Il tasso di disoccupazione al Nord è al 4% (470 mila in cerca di occupazione) con una crescita dello 0,1% dovuta soprattutto all'aumento della forza di lavoro sul mercato (+189 mila unità) superiore all'aumento dell'occupazione (+165 mila unità). Al centro il tasso di disoccupazione è al 6.9% (-0,1%) con una compensazione tra l'aumento delle forze lavoro (+49 mila unità) e i nuovi occupati (+50 mila). Nel Mezzogiorno le persone in cerca di occupazione sono 1.387.000 per un tasso di disoccupazione al 18,6% (-0,3%). A fronte di un calo di occupati di 35 mila unità è diminuita la forza lavoro di 70 mila persone. Il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, sottolinea che «si conferma la buona tenuta dei livelli occupazionali nonostante la sfavorevole congiuntura economica internazionale e la conseguente bassa crescita interna». Di parere del tutto opposto, invece Cgil, Ugl e Confesercenti. Secondo l'Ugl «l'andamento non è confortante e il governo è in ritardo».

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