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MILANO — I mercati finanziari continuano a essere guerra-dipendenti.

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Pesano da un lato le cattive notizie sul fronte economico, che fanno pensare a una congiuntura negativa, che non sarà superata con la guerra in Iraq, dall'altro proprio il fronte del conflitto, con il discorso di Bush che ha escluso per le operazioni belliche una fine vicina. A New York, il Dow Jones cede circa mezzo punto in percentuale (-0,48%), mentre il Nasdaq ha azzerato le perdite, ma resta poco sopra i livelli di ieri. Sul fronte europeo, in chiusura, Francoforte lascia sul terreno il 2,15%, Parigi lo 0,29%, Amsterdam lo 0,40%, mentre Londra resiste e guadagna lo 0,83%. Positiva, anche se di poco, pure Piazza Affari: il Mibtel a +0,20%, il Mib30 a +0,07%, Numtel +0,87%. Il greggio ieri era in rialzo: il Brent a Londra è balzato del 4%, raggiungendo quota 25,80 dollari al barile. E tale rimbalzo è conseguenza delle notizie relative al conflitto in Iraq, che secondo i vertici militari della coalizione sarà lungo. Fra i titoli guida milanesi, i titoli energetici rimangono depressi: Eni -1.73%, Saipem -0.72%, SnamGas -2,23%; negativi alcuni bancari (Unicredit, Intesa, Antonventa, Montepaschi).

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