«No a tagli delle imposte sulla benzina»
Ieri è toccato al ministro delle Attività produttive Antonio Marzano confermare che il Governo è al lavoro per rivedere le stime di crescita del pil. «È chiaro che una rapida soluzione della guerra in Iraq comporterà una riduzione dell'incertezza». Con effetti, ha precisato il ministro, anche sull'inflazione che in caso di conflitto di breve durata rimarrà sotto controllo. Alle parole di Marzano si sono aggiunte quelle del direttore generale di Confindustria Stefano Parisi altrettanto convinto su una possibile revisione al ribasso del pil. «È possibile che ciò avvenga anche se da qui a giugno, quando sarà pronto il Documento di programmazione economica, molte cose potrebbero essere cambiate». In ogni caso, per l'immediato e quanto meno per i settori più esposti alla congiuntura, Parisi ha sollecitato interventi di aiuto da parte del Governo. Superata la crisi i settori produttivi dovranno essere pronti a sfruttare la fine della stagnazione. «È necessario che una volta tornata la fiducia e ripartiti i consumi vadano proposte politiche in grado di supportare la ripresa». E tra queste Parisi ha elencato interventi nella ricerca, nella formazione, negli incentivi alla produzione. Confindustria e sindacati dovranno mettere a punto proposte comuni in vista del Dpef. Ma sul piano europeo si continua a vigilare. «Malgrado le incertezze e il non favorevole scenario economico a breve - ha ripetuto ieri Pedro Solbes - i Paesi membri dovranno rispettare pienamente il rispetto dei limiti di deficit, intervenendo con decisione in caso di sforamenti». Nuovo avvertimento anche sulle politiche fiscali. La Commissione Ue sta infatti lavorando per mettere a punto una direttiva in cui si vieta la riduzione non coordinata delle accise sui prodotti petroliferi. Tra i primi Paesi colpiti dallo stop c'è l'Italia che aveva ventilato la possibilità di introdurre un bonus fiscale in grado di ridurre il carico delle tasse sulla benzina.