Fisco, parte la riforma. Arriva l'Ire
Anche l'Iva cambia e lascia una piccola quota, forse attorno all'1%, alla De-tax, un meccanismo finalizzato a raccogliere fondi per finalità etiche e sociali. Dopo oltre un anno la riforma fiscale di Tremonti taglia il traguardo. La Camera ha approvato tutti gli articoli lasciando inalterato il testo passato al Senato. Il governo porta a casa uno dei pilastri del programma elettorale. La riforma diventerà formalmente legge oggi. Si tratta però di una delega e la parola passa ora ai decreti delegati che potranno essere presentati nei prossimi mesi per una piena attuazione. Qualche ritocco è poi atteso sul fronte del fisco etico, con un accordo tra il relatore Falsitta e la maggioranza, per presentare un apposito disegno di legge. Ma ecco i punti della riforma: Addio Irpef, arriva l'Ire: l'Irpef cambia nome e anche faccia, si chiamerà semplicemente «imposta sul reddito» ovvero Ire. L'imposta sui redditi avrà due sole aliquote: il 23% fino a 100.000 euro e del 33 per cento oltre tale importo. L' attuazione di queste norme, però, dovrà avvenire anno per anno compatibilmente con l'andamento dei conti pubblici. La delega, come già previsto dalla Finanziaria, prevede una no-tax area per escludere il reddito equiparabile alla soglia di povertà dalla tassazione, e punta su una sostituzione delle detrazioni (sconti d' imposta) che saranno trasformate in deduzioni (sconti sul reddito imponibile). Queste saranno concentrate su alcuni valori di riferimento: famiglia, casa, sanità, istruzione, formazione, ricerca, previdenza, assistenza all' infanzia. Il Senato ha introdotto alcune modifiche per aumentare le deduzioni per le famiglie monoreddito e previsto agevolazioni fiscali per la parte di retribuzione commisurata ai risultati d' impresa. Tasse e capital gains: Arriva un sistema più omogeneo per la tassazione di tutte le rendite finanziarie che ora sono tassate con due diverse aliquote: il 12,5% e il 27%. Il testo non indica la percentuale di prelievo ma spiega che si punta ad un «regime fiscale sostitutivo» che convergerà con quello proprio dei titoli di Stato, ora tassati al 12,5%. Un regime differenziato di favore fiscale sarà previsto per i fondi pensione, quelli etici e per le casse di previdenza privatizzate. Piccole attività: È previsto un potenziamento degli Studi di Settore con un alleggerimento degli obblighi documentali (come scontrini e libri contabili). La delega, come anticipato dalla Finanziaria, propone il concordato triennale preventivo per le imprese e i lavoratori autonomi. È inoltre prevista l' introduzione di un sistema forfait per le piccole attività dei comuni montani non a vocazione turistica. Irpeg e Irap: Per le società è prevista a regime un' aliquota del 33% (l' attuale finanziaria ha portato già il livello di tassazione al 34%) ma soprattutto introduce modalità di calcolo della base imponibile più vicine al livello europeo. È poi prevista la «graduale eliminazione dell' Irap» con «prioritaria esclusione dalla base imponibile del costo del lavoro» ma anche il superamento della Dit. Iva e de-tax: Anche per l' Iva arriva la riforma. È prevista che una quota - l' ipotesi non scritta è dell' 1% - possa essere ceduta per finalità etiche. Ogni anno si stabilirà l'ammontare di gettito Iva cui lo Stato può rinunciare. Imposta sui servizi e accise: Per le accise sono previsti sistemi di prelievo in base alle indicazioni dell' Authority per l'energia e riorganizzazione delle accise in base a logiche di tutela ambientale sono i criteri generali che ispirano su questo punta la delega.