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Monte Paschi nella bufera. De Bustis lascia

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Sarebbe questa la conseguenza di una accresciuta diversità di visione in consiglio sui modelli industriali e organizzativi della banca. Un elemento che avrebbe indotto De Bustis a ritenere esaurito il ciclo professionale apertosi tre anni fa e a puntare verso nuovi orizzonti. La polemica innescata da alcune organizzazioni sindacali e da associazioni dei consumatori intorno ai contratti My Way (prodotti previdenziali messi in vendita da Banca 121, controllata dal Monte dei Paschi) sembra essere quindi soltanto l'ultimo capitolo di una vicenda andata progressivamente sfilacciandosi negli ultimi mesi. L'ambiente senese, da sempre legato visceralmente alla banca di Rocca Salimbeni ed alla difesa del suo radicamento cittadino, ha vissuto con difficoltà la leadership di un manager non direttamente riconducibile al tessuto senese. De Bustis non dovrebbe però rimanere fermo a lungo nello scacchiere del sistema creditizio italiano. Secondo le voci che circolano in ambienti finanziari, il banchiere avrebbe gia ricevuto alcune importanti opportunità. Alla guida di Rocca Salimbeni De Bustis arrivò nel maggio del 2000 come successore di Divo Gronchi. Laureato in Ingegneria, prima di approdare al Monte De Bustis aveva maturato una buona esperienza professionale in Bnl e Banco di Roma. Nato a Roma 52 anni fa, dopo un'esperienza al Banco di Roma nell' area Pianificazione e controllo, De Bustis passò al gruppo Bnl dove, tra l'83 e l'89, è stato fra l'altro direttore della Finanza. In seguito, è stato vice-direttore della Cofiri, ruolo che ha ricoperto fino al passaggio alla Banca del Salento (1993). Un'esperienza, quella maturata in Puglia, che De Bustis non ha però interrotto con il suo passaggio al gruppo Mps in seguito dell'acquisizione da parte del gruppo toscano proprio della Banca del Salento prima ribattezzata Banca 121 e poi confluita a fine 2002 completamente nel gruppo senese.

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