Toro, dopo 20 anni fuori da casa Agnelli

Il valore dell'operazione, che comprende il cento per cento della società comprese le partecipazioni, è di 2,4 miliardi euro. Il gruppo editoriale novarese, controllato dalle famiglie Boroli e Drago, ha superato le offerte dell'Hopa di Emilio Gnutti e Unipol e dei francesi di Groupama, che in Italia hanno già una quota nella Premafin di Salvatore Ligresti ed sono già presente nel capitale di Mediobanca. Le offerte per l'acquisto della compagnia assicurativa erano arrivate venerdì agli advisor dell'operazione, Mcc-Capitalia e Fox-Pitt Kelton. Le previsioni davano per favorita l'offerta Hopa-Unipol anche perché la finanziaria bresciana di Gnutti ha tra i suoi azionisti Capitalia, di cui la Toro controlla una quota superiore al 6%. Un intreccio che gli analisti giudicavano solido e che sarebbe stato determinante nell'aggiudicazione della gara. Invece l'ha spuntata la De Agostini, gruppo che certamente non è fra i protagonisti del mondo finanziario italiano ma che gode di un'ottima liquidità. «Le negoziazione esclusiva dell' accordo definitivo - si legge in una nota della Fiat - inizierà nei prossimi giorni, mentre il closing, soggetto agli adempimenti di legge, è previsto entro la fine di giugno. L'operazione rientra nelle iniziative intraprese dal Gruppo per consolidare la propria situazione finanziaria. La cessione di Toro assicurazioni determinerà, infatti, una riduzione dell'indebitamento netto del Gruppo di circa 1,4 miliardi di euro ed una plusvalenza di circa 350 milioni di euro». L'offerta della De Agostini comprende tutte le partecipazioni detenute dalla Toro e, quindi, anche il 6,6% di Capitalia e il 47% di Roma Vita (il resto è in mano a Capitalia). «La vendita della Toro - afferma l'ad di Fiat Giuseppe Morchio - è per noi un sacrificio importante, ma necessario per ridurre l'indebitamento e per sostenere lo sviluppo. Nei giorni scorsi avevamo detto che avremmo accelerato le dismissioni in cantiere. E così stiamo facendo. Dopo la cessione della Fidis di dieci giorni fa, il cda ha deliberato la vendita di Toro Assicurazioni per 2,4 mld di euro». «La stessa spinta che abbiamo impresso alle dismissioni - prosegue Morchio - la stiamo anche esercitando sulle attività industriali per migliorare nel breve-medio termine la redditività operativa e conseguentemente il flusso di cassa». Ed in ultimo una rassicurazione alle banche, che appoggiano il Piano e che nei giorni scorsi avevano mostrato una certa impazienza sull'andamento dello stesso. «Con l'operazione decisa oggi - conclude Morchio - stiamo rispettando gli impegni presi con le banche finanziatrici».