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Lavori in corso sulle Generali il patto è aperto ad altri soci

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In una giornata che non ha registrano nuovi incontri al vertice fra i soci di Piazzetta Cuccia, è toccato ieri allo stesso Marchetti e a Berardino Libonati riguardare le carte con l'obiettivo di riscrivere in questo week-end alcuni passaggi, emersi venerdì, del nuovo patto e della nuova governance di Piazzetta Cuccia, da sottoporre nei prossimi giorni all'attenzione di Vincent Bollorè. E sui punti ancora in discussione è intervenuto Tarak Ben Ammar, uomo vicino al gruppo Fininvest e Mediaset, entrato nella partita come consulente di Bollorè. Raggiunto al telefono in serata, Ben Ammar ha detto di essere in contatto coi legali impegnati nella partita e in particolare con Michele Carpinelli, che tutela il fronte francese, ma di non aver ancora vista la bozza, cui stanno lavorando i giuristi. Un avvicinamento tra le posizioni dei due schieramenti potrebbe essere raggiunta a metà della prossima settimana: «Siamo in una fase di discussione - ha detto -. Aspettiamo la bozza. Per mercoledì o giovedì avremo le idee più chiare». Ben Ammar ha poi confermato che il nodo dei tempi delle dimissioni di Maranghi è ancora aperto e ha confermato il no dei francesi all'ingresso nel futuro patto di Piazzetta Cuccia di banche commerciali, come Mps, in potenziale conflitto di interesse. Novità sono emerse anche sul fronte Generali, dove la pubblicazione sui quotidiani del patto di consultazione siglato lo scorso 13 marzo fra Unicredit, Capitalia e Mps, ha svelato che il patto a tre che raccoglie l'8,46% del capitale del Leone è «aperto all'adesione di altri soggetti». Poi che i tre soci attuali «auspicano che il patto di consultazione possa essere in futuro modificato e/o sostituito da un diverso accordo».

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