Le Borse puntano su guerra lampo
Recuperati 130 miliardi di euro. Piazza Affari corre sul finale (+2,16%)
Questa la scommessa dei mercati, che hanno spinto l'acceleratore sugli acquisti dopo che gli Usa e i loro alleati hanno ritirato la seconda risoluzione sull'Iraq all'Onu e in attesa del discorso di George Bush con cui il presidente lancerà un estremo ultimatum a Saddam. Nel «giorno della verità per il mondo» come lo aveva definito il Bush, i listini, travolti da una reazione iper-emotiva, hanno così messo a segno un vero e proprio «rimbalzo da guerra» che, in numeri, si traduce in 130 miliardi di euro recuperati. Una scossa, quella giunta da Oltreoceano nel pomeriggio che ha fatto levitare gli indici fino a quel momento negativi a causa del ribasso del settore assicurativo, funestato da conti non brillanti. La svolta impressa dalla Casa Bianca e dagli altri Paesi della coalizione alla crisi irachena ha così ridestato i mercati, primo fra tutti Wall Street, facendo scomparire i timori e i dubbi di investitori e analisti sull'inizio e la durata delle ostilità, oltre ai riflessi di una guerra sull'economia. Il dollaro ha così subito recuperato posizioni contro l'euro con la moneta unica europea che ha toccato i minimi a quota 1,06 dollari, mentre l'oro, tradizionale bene rifugio, ha preso il volo. Il prezzo del petrolio è invece crollato sotto i 30 euro con il mercato che, anche qui, scommette che l'ormai imminente guerra contro l'Iraq sarà breve. Alla base dei vorticosi rialzi, sottolineano i gli operatori, larga parte l'ha avuta anche la speculazione con gli investitori che puntano su settori, come quello assicurativo, molto tartassati negli scorsi mesi (-17% dall'inizio dell'anno) e perciò suscettibile dei maggiori rialzi. L'ondata di acquisti ha interessato anche Piazza Affari dove il Mibtel ha chiuso in rialzo del 2,16% a 16.514 punti, mentre il Mib30 è salito del 2,64% a 22.693 punti e il Numtel dello 0,98% a 1.131 punti. Brilla Banca Intesa che ha messo a segno una crescita del 5,68% a 2,159 euro. Bene anche SanPaolo-Imi (+2,92% a 6,721) e Bnl (+4,94% a 1,19). Generali, alla vigilia della presentazione di conti 2002, ha terminato in rialzo dello 0,24% a 20,73 dopo un crollo del 5% in mattinata a causa delle forti vendite sul settore assicurativo. Hanno recuperato terreno anche gli altri protagonisti della vicenda per il controllo come Unicredit (+2,56% a 3,569). Bene anche Capitalia (+3,52% a 1,087) e Mps (+3,56% a 2,21), mentre sul fronte opposto Mediobanca è cresciuta del 2% a 8,528. Nonostante il crollo del prezzo del greggio Eni chiude in positivo con un rialzo del 3,58% a 12,928 euro, mentre Enel è cresciuta del 3,95% a 5,291. Molto bene Saipem (+6,4% a 5,685).