Fiat, General Electric si fa avanti per Avio tramonta Carlyle

Umberto Agnelli, taglia corto sui negoziati in corso per al vendita di Fiat Avio. E mentre vanno avanti i contatti con l'accoppiata Finmeccanica-Snecma, che rimane il partener privilegiato, fa di nuovo capolino il colosso americano General electric che sembra di nuovo interessato al gioiello del Lingotti. Solo un paio di giorni comunque per sciogliere il nodo dell'offerta per l'acquisizione di Fiat Avio. Tanto avrebbe consentito il Lingotto al tandem italo-francese con una quota paritetica intende comprare per una cifra stimata dal mercato in 1,6 miliardi di euro la società di motori per aerei, elicotteri e lanciatori spaziali. Di fronte la richiesta di slittamento del termine fissato per domenica per la consegna dell'offerta, Fiat Avio, che vuole chiudere la partita in tempi stretti, ha concesso un paio di giorni. E' stata la Snecma, secondo quanto si è appreso, a chiedere più tempo per esaminare l'offerta, perché per Finmeccanica i termini della proposta erano stati definiti nei tempi previsti. A far frenare la società statale francese sarebbero state in particolare le opzioni put e call che consentirebbero all'industria di aerospazio e difesa italiana controllata dal governo (con il 32,4% nelle mani del Tesoro) di cedere al partner la propria quota dopo due anni. Prima cioé che la Snecma decida di esercitare eventualmente la scelta inversa, cioé acquisire la quota di Finmeccanica. Proprio l'ultimo consiglio di amministrazione straordinario aveva posto la condizione per presentare l'offerta di esercitare un put verso Snecma. Tutto ruota quindi, al momento, attorno alle condizioni dell'offerta. Resta in stand-by la proposta da 1,8 miliardi di euro avanzata dal fondo statunitense Carlyle. Se il governo francese decidesse di accettare le condizioni e firmasse assieme a Finmeccanica l'offerta, questa dovrebbe approdare in 48 ore a Torino. Diversamente, alcuni auspicano che l'operazione sia allargata ad un terzo partecipante, anche statunitense, l'importante è che una quota significativa di Fiat Avio rimanga, come vorrebbe il Governo, come ribadito dal ministro alle Attività produttive, Antonio Marzano, in mani italiane. Intanto è cominciato il rientro graduale dei 1.204 cassintegrati nello stabilimento Fiat di Cassino sospesi dal lavoro il 9 dicembre scorso.