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Fiat, slitta la vendita di Avio

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Le due società pronte a mettere sul piatto 1,6 miliardi di euro

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L'intenso week end di lavoro per l'operazione Fiat Avio si è risolto con un nulla di fatto. La società guidata da Testore avrebbe dovuto mettere a punto con i francesi della Snecma l'offerta di acquisto per l'azienda motoristica torinese ma alla fine della maratona di due giorni non si è riusciti a sciogliere alcuni nodi. Di qui la richiesta di uno slittamento dei termini per approfondire la questione. Un nuovo vertice per approfondire i temi ancora sul tappeto è previsto a giorni, forse già tra oggi e domani. Non è tanto un problema di soldi. Finmeccanica e Snecma sarebbero disposti a mettere sul piatto 1,6-2 miliardi di euro mentre il fondo Carlyle, anch'esso in gara, è pronto a sborsare 1,8 miliardi. Ci sono alcuni nodi tecnici da sciogliere. Innanzitutto la questione del put, ovvero la richiesta da parte di Finmeccanica di poter vendere la propria partecipazione dopo due anni dall'acquisto di Fiat Avio e prima dell'opzione call, cioè di acquisizione della quota in portafoglio a Finmeccanica, assegnata a Snecma. Questo sarebbe un modo per la società di Testore per cautelarsi. Altro punto è la definizione delle caratteristiche della cordata tra Finmeccanica e Snecma. L'ipotesi attorno alla quale si sta lavorando è la costituzione di una joint venture paritetica. In questo caso l'amministratore delegato sarebbe di nomina Finmeccanica e il presidente verrebbe designato dai francesi della Snecma. Gli asset di Fiat Avio, ovvero le diverse attività industriali, verrebbero spartite dopo due anni, con le diverse aree di influenza attribuite in base alle rispettive competenze dei due acquirenti. Finmeccanica in particolare punta all'acquisizione del ramo delle trasmissioni per elicotteri e a quello spaziale dal momento che opera nei due settori attraverso la controllata Alenia Spazio e con la joint venture anglo-italiana Agusta-Westland. Se Finmeccanica decidesse di uscire tra due anni, potrebbe comunque chiedere a Snecma di mantenere queste attività nell'elicotteristica e nei satelliti. Anche se il duo Finmeccanica-Snecma offrirebbe meno del fondo Carlyle, ha già avuto il via libera del governo per due motivi: la società resterebbe in mano italiane e al tempo stesso si consoliderebbero i rapporti con la Francia necessari anche nell'altra operazione Edf-Italenergia. Intanto, per quanto riguarda la Fiat Auto, oggi riprende la produzione nello stabilimento di Termini Imerese. Iniziano così altre tre delle cinque settimane di riapertura previste dall' accordo di programma siglato tra Fiat e governo.

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